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venerdì 15 giugno 2012

Fisco, appalti, abusi - 4

Per essere “rubati”, letteralmente, con azione di commando, ad Enel da Sorgenia è bastata una settimana: subito è arrivata la superfatturazione della società di De Benedetti. Tornare da Sorgenia a Enel, nel famoso mercato libero, è stato impossibile: silenzio totale dopo un anno di raccomandate e di raccomandazioni. Passare da Sorgenia a Eni, che pure si è proposto per telefono, per posta e di persona, è pratica da perfezionare, dopo sei mesi di lettere, avvisi, assicurazioni, telefonate.

Si moltiplicano al telefono le “offerte” del mercato, telefoniche, elettriche, etc. Secondo un modello quasi unico: una tariffa più conveniente, ma per un periodo limitato, da due a sei mesi. Cosa che non viene mai specificati. Ogni protesta però è inutile coi garanti della Concorrenza e del Mercato, e le Autorità di settore. Provare per credere. Autorità e Garanti che si fanno pagare dagli utenti lautamente.

Nell’elettricità quasi ovunque, nel gas in molti posti, la distribuzione è regolata da contatori elettronici, i consumi reali quindi leggibili a distanza. Ma quasi ovunque, e con tutte le aziende dell’energia, comunali, statali, private, la lettura non si fa, i consumi vengono addebitati a calcolo. Prendendo a riferimento il periodo di maggior consumo storico dell’utenza. Uno che sia stato fuori casa per due mesi, per lavoro, malattia, diporto, dall’amante, si troverà una fattura corrispondente al suo periodo di maggiore consumo. Senza errore.

La lettura viene addebitata all’utente. Che per farsi sentire deve passare per orari molto selettivi, attraverso lunghe procedure alfanumeriche – senza cioè mai sbagliare un solo tasto. Da ripetere. E da seguire eventualmente (a Roma) da una raccomandata. Dopodiché riceverà un accredito, o un fastidioso rimborso, con assegnino non trasferibile, da incassare obbligatoriamente di persona, recandosi cioè in banca, in fila, con appositi moduli.

1 commento:

QWERTYUIOP ha detto...

Buongiorno,
intervengo in risposta a questo post solo per precisare che per disdire il nostro contratto è sufficiente che l’intestatario ci invii una raccomandata oppure anche un semplice fax, comunicando la propria volontà.

La invito inoltre ad inviarmi direttamente all'indirizzo m.milita@sorgeia.it il codice cliente che le era stato assegnato, unitamente ad un recapito telefonico ed e-mail, così da consentirci di verificare la sua situazione e ricontattarla al più presto, fornendole le risposte dovute.

Grazie,
cordialmente,
Massimo Milita - Direttore Marketing