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mercoledì 27 febbraio 2013

Condannare o no Berlusconi? Dubbio morettiano

Remissione dei processi antileghisti e condanne per Berlusconi. È la linea di maggioranza del partito dei giudici di Milano, ma con un sottile slittamento morettiano (“mi si nota di più se…”) – il partito non è uscito bene dalle elezioni, e anzi è un po’ tramortito.
Già cupo di suo, il partito dei (delle) giudici milanesi ha avuto una reazione nervosa: dentro e fuori il sindacato, i conciliaboli sono fitti e agitati. Da Roma è venuto un suggerimento. In forma di rappresentazione ipotetica: condannare Berlusconi in tutt’e tre i processi che vengono a sentenza a marzo lo rafforzerebbe, non condannarlo pure. Roma non lo dice, ma il consiglio è di condannare e assolvere.
Gli avvocati scommettono che Berlusconi sarà assolto per i diritti tv e l’intercettazione Fassino-Consorte. Condannato invece per lo sfruttamento di Ruby. Un po’ all’inverso del sentimento dei giudici. Le giudici di Ruby infatti volentieri si sbarazzerebbero dell’onere, ma la pm Boccassini è temuta. Mentre la giudice Guadagnino, donna forte del Tribunale, di nuovo all’opera sull’intercettazione Fassino-Consorte, lo vuole assolutamente condannato - tanto sarà poi assolto in Cassazione, argomenta. L’opposto vale per i giudici dei diritti tv, che vorrebbero anch’essi condannare Berlusconi, ma temono di rischiare troppo: la sentenza sarebbe definitiva.

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