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sabato 2 marzo 2013

Il femminicidio del femminismo

La pièce dell’antifemminismo prima del femminismo. Come se entrambe fossero storie vecchie, poiché qui sono del 1889, a Copenhagen. In forma di commedia, anche se feroce, molto. Paul Lafargue aveva da poco pubblicato a Parigi, cui Strindberg era molto attento, un saggio allarmistico sul matriarcato incombente (”Le Matriarcat”, in “La nouvelle Revue”, marzo-arile 1886, pp. 301-336, ripreso a fogliettone su “Le Socialiste”, in sei puntate tra settembre e ottobre). Il ritorno al matriarcato, affermava il genero di Marx ambivalente, avrebbe comportato una rivolta sociale radicale e la colletivizzazione, ossia “la società delle formiche”.
Creditori si è qui di affetto, e lo sono gli uomini, i maschi. Annientati dalla donna, dal genere femminile – Strindberg si sposò tre volte ma diffidava (qui scrive mentre divorzia dalla prima moglie, dopo dodici anni di matrimonio e quattro figli, Siri von Essen, che aveva divorziato dal barone Wrangel per sposarlo). Una “commedia” talmente attuale da gelare.
Anche oggi, il femminicidio è in realtà un uxoricidio - il marito oggi si chiama più spesso compagno o amico o fidanzato, ma è la stessa cosa. Sancisce con la violenza un’impossibilità per l’uomo, derivi essa dal tradimento sprezzante o dalla propria inettitudine. Alla fine è sempre una sconfitta, ma non sempre la partita è dichiarata. In “Creditori” si ride perché la partita è dichiarata. Da parte del “terzo”, che è l’ex marito abbandonato, artefice del raggiro. Come da parte di lei, storditamente, e da parte di lui: si va verso la rovina in allegria. Quasi una storia di corna, da commedia all’italiana.
In questa edizione, del 1978, Luciano Codignola spiega il nocciolo della questione come un innesto. Che, se va a male, perde innesto e fusto. Se non che a volte l’innesto si salva, mentre il fusto muore sempre. Da qui la figura del creditore: in amore la persona tradita e abbandonata – che nell’attualità è l’uomo – iscrive mentalmente un credito nei confronti dell’ex partner, “certo che prima o poi potrà esigere il saldo, per quanto crudele sia”.
August Strindberg, Creditori

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