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lunedì 25 maggio 2015

Renzi perde 4-3 - bis

Si dà un obiettivo minimo, per poi poter dire che comunque ha vinto. Così, se l’incredibile De Luca dovesse strappare la Campania, dirà: abbiamo stravinto. O se Paita perde in Liguria contro l’incredibile Toti, potrà dire: colpa delle divisioni interne.  Lo fa anche per scongiuro – per scongiurare l’assenteismo: come pressione sugli elettori Pd tentati dal non voto.
Ma per una volta Renzi ha perso la baldanza. Vincerà contro una destra asfittica, divisa, litigiosa. Potrebbe cioè vincere con pochissimi voti. E può anche perdere - in bilico, oltre la Campania e la Liguria, è anche l’Umbria, mentre nelle Marche vincerà il presidente uscente, che è vecchio Pd ma ora capeggia la destra. Vincerà magari 7-0, come prometteva, il voto è imprevedibile, e l’astensione deciderà le partite aperte. Ma Renzi sa di avere buggerato sei milioni di pensionati. E si è accorto, non da ora, che le belle donne vanno bene per i ministeri ma non per la lotta politica. E che il sinistra-destra (il vecchio trasformismo) applicato alle liste elettorali può indebolirlo – c’è molta gente di sinistra nel Pd (un conto è il voto d’opinione, un altro sono le candidature).
Renzi riparte dunque da quattro regioni, come questo blog ipotizzava una settimana fa per dire che potrebbe perdere le elezioni di domenica. Lui riprende il titolo, ma per ribaltarne il senso: sa “fare” le notizie, non è una novità. La novità è che lunedì prossimo la scena politica sarà nuovamente mutata.

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