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sabato 10 ottobre 2015

Quando Deutsche Bank affossò l’Italia - 2

Una coda al dopo-Ackermann in Deutsche Bank era stato il licenziamento di Thomas Mayer, il capo dell’ufficio studi, accesso polemista antitaliano. Mayer aveva sbagliato uno dei suoi ricorrenti strali contro l’Italia:
“ A fine maggio del 2012 Thomas Mayer è stato licenziato. Una tavola da lui costruita per dimostrare che Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia erano stati i beneficiari dei finanziamenti europei tramite la Bce dimostrava l’opposto.
“I rifinanziamenti Bce sono andati per l’80-90 per cento ai paesi euro del Nord da metà 2007 a metà 2009, e per il 60 per cento e oltre agli stessi paesi da metà 2009 a metà 2010. Quindi per tre anni, quando la stessa Deutsche Bank se la vedeva brutta, e alcuni colossi olandesi, belgi, austriaci. Solo nei dodici mesi successivi i Gip, Grecia, Irlanda, Portogallo, sono arrivati al 50 per cento – Italia e Spagna ancora a ottobre 2011 non superavano il 5.
“Non era la sola bizzarria del computo: i Gip erano arrivati al 50 per cento degli impegni Bce quando questi erano stati ridotti, a 400-500 miliardi. Quando la Bce aiutava i nordici l’impegno era sopra i 700 miliardi, in alcuni mesi sopra gli 800.
“Il dottor Mayer dimostrava cioè che per tre anni la Bce ha finanziato la galassia bancaria tedesca. Forse per questo fu sostituito, dopo il supermanager Ackermann di cui era stato il consigliere”.

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