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venerdì 8 aprile 2016

Ombre - 311

Una donna capo-azienda, presidente dei Giovani Industriali per dieci anni, ministro per due, che si vuole “la sguattera del Guatemala” per il suo uomo, un piccolo arrivista, peraltro già sposato, che si presenta come uno gnoccone di paese – niente di Clark Gable, nemmeno di Mastroianni, la simpatica canaglia. È la cosa che più fa soffrire di questa vicenda – che peraltro non è nemmeno di corruzione, giusto anti-trivelle.

Si commuove anche l’“Osservatore Romano”: il papa ricorda Scalfari il giorno del suo compleanno, e ai giornalisti di “Repubblica” che lo omaggiano al termine dell’udienza popolare del mercoledì, dice: “Fate gli auguri a Scalfari, un rosario il mio regalo”. Alla vigilia del ribaltone millenario sulla sessualità, che la chiesa conculcava.
Che manderà Scalfari come dono al papa?

È un gesto nobile, quello del papa nei confronti di Scalfari, come un tempo usava fra regnanti. Anche se remoti, erano tutti cugini.

Affettuoso il papa vuole “capovolti” gli anni di Scalfari, e invece di 92 propone di leggere 62, pur dicendolo “un giovanotto nel pieno dell’attività”. Imita la gerenza di questo sito? Che però propone l’età allo specchio – il papa ha perso una battuta.

Non è un’inchiesta a orologeria, quella di Potenza, i giudici italiani non ne fanno. Fanno giusto opera di carità alimentando i giornali ogni con novità – uno scandalo nello scandalo.  Come un fuoco d’artificio a catena. Dopo Guidi Delrio. A quando Renzi? Non poteva non sapere.

La Procura di Potenza smentisce il disastro ambientale. Dopo un settimana di disastri indelebili. Con varie mozioni di sfiducia. Il disastro ambientale non è una guerra tra appaltatori, è un disastro per tutti.
Una cosa giusta Renzi l’avrà fatta: questi Procuratori non saranno senatori.

Sei anni fa ci sono stati 21 morti e 650 feriti a Duisburg per un concerto gratuito. Per rilanciare l’immagine della città. Dopo sei anni non c’è un colpevole, anzi non c’è nemmeno da cercarlo. Gli organizzatori, la polizia, i soccorsi? I giudici sin sono rifiutati di giudicare il caso. C’è lo Stato-mafia e c’è lo Stato-Stato: la Germania si protegge inttaccabile. .

È il solito scandalo preelettorale, quello di Potenza per gli abusi petroliferi? Sì, l’inchiesta va avanti da almeno due anni. Serve all’inutile referendum anti-trivelle

In realtà questa nuova inchiesta di Potenza è quella vecchia di Woodcock, aggiornata. Quindi di sei-sette anni. Una delle tante inchieste fantasiose che il giudice impiantò o a Potenza per farsi trasferire a Napoli, la sua città.

Provenzano, cronico in ospedale, deve stare in isolamento. Il ministro della Giustizia Orlando se ne lava le mani. Effetto dello Stato-mafia: chi tocca i fili muore. Ma anche dello Stato terribilista, come lo diceva Sciascia, che dopo cinquant’anni punisce terribilissimo i delinquenti. Dopo averli cioè lasciati delinquere per cinquant’anni, mezzo secolo, due generazioni.

Ben due firme sul “Corriere della sera-Roma” per una notizia di cinque righe, F.Fia. e Il.Sa. È vero che riguarda Bertolaso. Ma riguarda una curiosa sentenza di un giudice di cui non diremo il nome, S.F.; il quale, non potendo giudicare Bertolaso perché prescritto, però lo condanna: “Non si sono elementi per ipotizzare la sussistenza di evidenti elementi in favore del proscioglimento nel merito, vi sono numerosi e concordanti elementi di segno opposto”.  Questo giudice è da tenere a mente, farà carriera. Ma perché confidarsi a due cronisti invece di uno? Non è buon principio mafioso.

Non c’è dubbio che l’accordo Ue con la Turchia delega a Erdogan, a pagamento, i “respingimenti” degli immigrati. L’unica soluzione che l’Europa ha trovato al problema,  alternativa all’accettazione supina di chi arriva. Ma questo non si dice.
Il Vaticano lo dice, ma senza eco. Nei giornali, nei tg, neppure alla Rai, che pure non ci risparmia nulla del papa.

Renzi ha resistito al piano Merkel per la Turchia sugli immigrati perché il Vaticano non voleva. Leggendo “l’Unità” questo si capiva. Ma nessuno lo ha detto: collegare la posizione del governo con quella del Vaticano. Lo stesso Renzi ha fatto valere i suoi tre mesi di resistenza come uno dei tanti sgambetti dell’eterna Germania-Italia. Il Vaticano, con tutto il papa Francesco, non paga più politicamente?

Mario Adinolfi si candida a sindaco di Roma e si esibisce nei caffè di quartiere con sei cornetti, ripieni, accanto al cappuccino. Una prefigurazione?
Come farsi fare la campagna gratis, ovvio – purché si parli di me. Ma perché a sindaco? 

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