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mercoledì 12 febbraio 2020

Recessione (86)

Nell’ultimo trimestre del 2019 il pil è diminuito dello 0,3 per cento. Ancora un altro calo e la recessione diventa ufficiale – formale.

Crolla la produzione  a dicembre, - 4,3 per cento. A partire dai settori che più hanno mercato e contraddistinguono l’industria italiana: macchine utensili (-7,7), automotive (- 7,3), legno (-6,6).

La produzione cala in Italia in parallelo col calo dell’attività in tutta Europa, -3,5 in Germania e - 2,7 in Francia. Ma in Italia il calo è più accentuato: non si fanno più investimenti.

Ristagna l’economia in tutta Europa, ferma alle politiche di stabilizzazione e compressione fiscale. Mentre negli Stati Uniti continua a correre, e anche in Cina, malgrado il nuovo virus letale.

L’Istat studia come far valere una crescita dell’economia nel 2019, seppure dello 0,1 per cento. Ma la sostanza è il ristagno, con forti sintomi di debolezza.

La crescita del pil nel 2020,  che il governo prospetta dello 0,6 per cento, prospettiva già irrisoria, sarà al più dello 0,2 per cento nell’ipotesi più favorevole.

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