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venerdì 15 maggio 2020

Due donne per un uomo, il ménage à trois alluzza Goethe

Curioso dramma, di un ménage à trois, ma invertito: un uomo con due donne – solitamente è la donna a volere due amanti. Una delle prime opere di Goethe, 1775, subito dopo “I dolori del giovane Werther” e il suo straordinario successo.
Forse un tentativo di bissare il successo scandalistico del “Werther”. Ma il rapporto multiplo è uno schema caro a Goethe, che lo riprenderà nella maturità, nelle “Affinità elettive”, 1809. E non va a finire bene. Per Goethe è, più che un gioco letterario, la materializzazione di un sogno antico, anche maschilista?
Lucie, una ragazza abbandonata dal padre, va, accompagnata dalla madre Cäcilie, a servizio dalla baronessa Stella, che l’innamorato ha abbandonata. Nell’albergo dove Lucie alloggia in attesa di prendere servizio, arriva Fernando, l’uomo di cui la baronessa è innamorata, che vuole riconciliarsi. E intanto ha una simpatia per Lucie. Ma Fernando è anche il padre di Lucie, come la madre, Cäcilie le spiega. La baronessa non è permalosa, accetta Fernando e anche Cäcilie, e la commedia-drmma si innesca.
Il finale è incerto: un ménage à trois o la morte? L’originaria “Stella” era un dramma giocoso, definito “commedia per amanti”. Una commediola di costumi o boulevardière, di spirito francese – Goethe era già stato in Francia, per gli studi a Strasburgo. Nel 1803-1806 Goethe riprende la trama e la fa finire male. Questa è quella che si legge. Ma alcune messe in scena, delle poche che se ne fanno, privilegiano l’originale commedia degli equivoci.
Wolfgang Goethe, Stella, Einaudi, pp. IX-53 € 6,20


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