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giovedì 10 dicembre 2020

Cronache dell’altro mondo (83)

Il big business (“donatori dalle grandi tasche che hanno fatto fortuna a Wall Street, nella Silicon Valley e in altri potenti settori dell’America finanziaria”, inclusi gli Emirati Arabi Uniti, per una somma tra 1,5 e 3 milioni di dollari – “The Wall Street Journal”) ha finanziato la campagna elettorale di Biden. Attraverso il Cap, Center for Economic Progress. La cui direttrice, Neera Tanden, dirigerà l’Office of Management and Budget – l’amministrazione - alla Casa Bianca. Il direttore dell’Office of Public Engagement  nominato da Biden, il deputato Cedric Richmond, ha esordito assicurando i top manager che essi avranno sempre ascolto alla Casa Bianca, e un rapporto privilegiato.
In vista della proclamazione lunedì a Washington del vincitore al voto presidenziale, la Procura dello Stato del Texas ha aperto un procedimento presso la Corte suprema per frode elettorale: quattro stati, Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, avrebbero “modificato illegalmente le procedure elettorali”. Trump sostiene che altri 17 Stati hanno sottoscritto il ricorso del Texas, e insiste: “Ho ricevuto centinaia di migliaia di voti in più del mio rivale in tutti gli stati chiave. Tutti i dati raccolti dopo il voto dicono che per me era impossibile perdere se non in un’elezione truccata”.
Chiuse le elezioni presidenziali, il figlio di Biden va sotto processo per reati fiscali – il presidente eletto viene solitamente “azzoppato”. In precedenza  gli affari dubbi di Biden figlio avevano alimentato molti pettegolezzi. E sono costati a Trump un processo di impeachment al Congresso, per aver sollecitato dal presidente ucraino, ascoltato dalla Cia, un’indagine sulla corruzione di Biden figlio in quel Paese – cosa che il presidente ucraino, un comico come Grillo, trovò sconveniente fare. Altri affari chiacchierati Biden figlio ha trattato in Cina.
“Freud considerava l’America «un aborto della civiltà», e Clemenceau «l’unica nazione della storia passata direttamente dalla barbarie
 alla decadenza, senza la fase intermedia di viltà»” – Antonio Monda, “la Repubblica”.

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