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venerdì 1 ottobre 2021

Lockdown in nero, con beffa

 Chiusa in casa, in una Londra deserta, alla prima applicazione, severa, della chiusura per pandemia, la coppia in crisi Anne Hathaway-Chiwetel Ejiofor continua a litigare, dormendo o videotelefonando ognuno dal suo piano nelle pause. Salvo rimettersi insieme alla fine per una rocambolesca truffa, ai danni dei rispettivi truffatori – una truffa su una truffa, anzi su due.
Lui è un ex giovane di belle speranze che ora fa le consegne – un rider col furgone. Limitandosi a sfoghi sporadici di fantasia, quale la lettura di una poesia dal cortile ai condomini alle finestre. Ricattato per via di un precedente penale (una rissa al bar) dal suo datore di lavoro. Che ora lo obbliga a un trasporto in nero, con fatture false, sotto il nome di Edgar Allan Poe, autista di una società fittizia, di un carico importante dai magazzini Harrod’s. Lei è un’americana raffinata che dirige a Londra un business americano di grandi eventi, per conto del quale licenzia fredda i collaboratori locali ora che c’è il lockdown. Il trasporto da Harrod’s è una mostra di gioielli che lei ha curato, attorno a un diamante speciale, di cui in America si decide la vendita a un riccone asiatico che vuole pagarlo in nero in contanti per eludere il fisco americano.
Una prova di forza per Anne Hathaway, sempre in scena con poche pause, che deve sostenere con cambi di registro e estremizzazioni del personaggio, benché costretta alla solita maschera, marmorea. Col compagno, con i collaboratori, e infine con amici, conoscenti e capi azienda. In un sottilissimo gioco di sguardi, pause, tagli. Una storia da niente, animata da una recitazione brillante. In ruoli minori compaiono anche Ben Stiller e Ben Kingsley.
Una sorpresa per lo spettatore italiano, che si rida attorno a ordinarie truffe fiscali – non pagare l’Iva. Una “commedia all’italiana”, non in Italia, a Londra e in America.
Doug Liman, Locked Down, Sky Cinema

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