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martedì 9 novembre 2021

Ombre cinesi – 2

Il plenum del Comitato Centrale del partito Comunista Cinese, la riunione annuale, si tiene a porte chiuse.
Il plenum è chiamato il conclave del Pcc, di 376 membri. Eletti, ma di fatto cooptati dal presidente in carica, Xi Jinping.
Il “pensiero del presidente Xi” è, come già quello di Mao, nei libri di testo a scuola, e anche nella Costituzione.
Il linguaggio veicolato dal presidente Xi nella presentazione del plenum fa dire di stesso: “Il plenum che porterà il Partito verso un nuovo viaggio, determinato e d’azione, dai sentimenti e dai pensieri profondi, che lavora senza mai fermarsi”. Il culto della personalità, nel 2021.
Zero covid è la politica della Cina. Come anche dell’Australia, la Nuova Zelanda e Singapore, ma inflessibile. I viaggiatori in entrata  vengono anche fotografati.
Il primo ministro Li Keqiang ha ordinato alle due regioni produttrici di carbone, Shanxi e Mongolia Interna, di “fronteggiare la crisi di approvvigionamento energetico del paese”. Cioè di incrementare la produzione. Ufficialmente la Cina è impegnata negli accordi internazionali alla “neutralità carbonica” entro il 2060, progressivamente a partire dal picco di emissioni previsto nel 2030. Ciò comporterebbe la chiusura di 600 centrali elettriche a carbone. Ma il programma di decarbonizzazione non è una priorità del governo.

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