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venerdì 13 maggio 2022

Abolire il rigore - il calcio degli arbitri 2

Abolire il rigore? Senza scandalo, nel calcio si può. Si dovrebbe: il calcio è sport del goal, e il rigore era uno dei modi per accrescerne il numero. Ma è diventato l’arma degli arbitri. Al puto da falsare le partite (una ventina sono state calcolate nel campionato in corso – col sospetto di “eterodirezioni”, per esempio dalle centrali di scommesse online. Inoltre, non abbellisce più il calcio ma lo imbruttisce, con tutte quelle sceneggiate di minuti, che interrompono il ritmo, stancano e sfiduciano i calciatori, demoralizzano il pubblico.
Una simulazione di Lautaro (Inter), visibilissima in campo (ma anche in tv, alla registrazione - gli highlights del quotidiano sportivo di Milano mostrano il contrario ma chi vede la partita registrata, compresi i replay, sa che non è vero), e un Var che non sa leggere le immagini tv, o le sa leggere benissimo (i micromillesimi di secondo, i tagli, le ombre, o illuminazioni), decidono il big match Juventus-Inter in diretta tv. Una grande partita, cioè, è fatta dagli arbitri. Uno in campo e uno segreto, che saprà magari correre per novanta minuti e restare lucido, ma non leggere le otto, o diciotto, telecamere. E si pensa con questo di ribaltare (moltiplicarne le entrate) lo sport? Chi andrà  più a vedersi Irrati – che tra l’altro non sanziona i falli tattici (bloccare la ripresa in velocità del gioco avversario, il contropiede, una delle tattiche più emozionanti del calcio).
Rigore comunque o non rigore, regolamenti snelli e non bizantini, la partita non è un tribunale. Se l’arbitro può fare la partita, si tratta di altro.

 

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