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martedì 18 luglio 2023

Cipputi, o la saggezza dell’impiccato

“Animo Cipputi “ era la prima raccolta di Altan, nel 1977: “Il compromesso storico in 116 vignette”. Questo volume, il catalogo della mosta organizzata a Bologna dallo stesso Altan con la Fondazione  Mast, presenta “un racconto di 50 anni di lavoro in Italia”, con 227 opere, di cui 201 vignette originali e 26 stampe digitali. Di spirito ovvio e insieme “profondo”, durevole: vero.
Le vignette di Altan sono semplici, si sa. Uguali a se stesse. E sorprendenti, ognuna innovativa – sorprendenti nell’ovvietà. Cipputi già deluso o in età, bocca rientrata mento sporgente, occhiali, uomo d’esperienza. E la sua spalla Bersazzi egualmente renfrogné, bocca a luna calante, bazza, e in età, ma censorio, e col naso a proboscide, da pinocchio saggio. Ma ognuna innovativa, sorprendente per senso comune. Corredata di vignetta anch’essa semplice, ma fulminante. Semplice: “Più la Fiat va bene, più ci paga!”, “E più ci paga, più va male”. Delusa. “Guarda che un sacco di bella gente non va a votare!” “Beati loro”. Scherzosa: “Dice che per una vita non abbiamo capito niente”, “Siamo stati troppo spensierati, Bersazzi”.
Altan è come un direttore di giornale che ogni mattina facesse  la ramanzina ai suoi giornalisti sui fatti del giorno, come se avessero mancato l’essenziale, andando semplice e diretto al nocciolo delle questioni. Ma senza spirito punitivo o correttivo, piuttosto rassegnato. La realtà infatti è spiacevole – è fatta per deludere.
Questa rassegna di cinquant’anni sono anche di un fallimento, politico, sociale, culturale. Di chi pure sa la verità delle cose, ma non conta. La saggezza, si direbbe, dell’impiccato. 
Cosimo
Torlo, (a cura di), Animo, Cipputi, LiberArte, p. 148, ill. € 20

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