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domenica 16 luglio 2023

Ombre - 676

“Vladimir e io”, l’ennesima gaffe di Biden, a Vilnius a conclusione del vertice Nato, che ha interpellato il presidente ucraino, amichevolmente, con la declinazione russa del nome invece di quella ucraina, Wolodimir, piace pensarla come voluta – in fondo Biden leggeva da qualche gobbo. È come  “rimettere a posto” l’Ucraina. Nel senso: ci serve, facciano quello che noi diciamo. Che è la verità dei fatti – e dell’imperialismo americano, piuttosto brusco. 
 
Esce sul “Corriere della sera”, compressa in poche righe, la corrispondenza più interessante dell’inviato Cremonesi dal fronte ucraino: “L’Ucraina si svuota: da 52 milioni a meno di 30”. In parte per la guerra, ma su una fuga consistente prima: gli ucraini erano 52 milioni nel 1991, all’indipendenza,  42 milioni prima della guerra, e si sono ridotti a 29 milioni dopo. Chiunque abbia  incontrato ucraini (ucraine per lo più) emigrati prima della guerra ha avuto un solo motivo dell’espatrio: la corruzione (“non ci sono leggi, non c’è diritto, tutto si fa per i ricchi e potenti”).
 
Alla p. 139 di “Libra”, il romanzo dell’assassinio Kennedy di Don Delillo, che mescola realtà e finzione, l’ideatore del complotto, Walter “Win” Everett, ha iniziato alla Cia con “demolizioni subacquee in Puertorico e nella North Carolina”. Everett è inventato, le pratiche Cia sono quelle emerse in tanti processi. In che guerra siamo in Ucraina – dove il primo contrattacco è stato il sabotaggio del gasdotto sottomarino Russia-Germania?
 
Una causa per diffamazione è stata vinta, dopo quattro anni ma è stata vinta, dall’ex calciatore della Roma De Rossi. Contro “la Repubblica”, il giornale dei giudici. Non c’è più religione? Ma “la Repubblica” ha potuto non pubblicare la notizia.

Roberto Napoletano invece, l’ex direttore del “Sole 24 Ore”, da quattro anni in lite con l’editrice, la Consob e alcuni azionisti e dipendenti, si vede riconosciuto dall’ex proprietà un indennizzo di 200 mila, a transazione della causa civile per danni che gli era stata improvvidamente intentata – per falsificazione dei dati di diffusione. Dopo che il processo penale con gli sessi attori, più la Consob, era stato dichiarato senza fondamento dalla corte d’Appello di Roma.

Pende ancora su Napoletano la condanna a due anni e sei mesi del Tribunale di Milano, giudice Flores Tanga, pronta a scaricare sul giornalista le “false comunicazioni sociali” e la “manipolazione del mercato” che invece ovviamente sono responsabilità dell’editrice. In Appello, sempre a Milano, la Procuratrice Celestina Gravina ha chiesto tre mesi fa la conferma del giudizio di primo grado. Come farà ora la corte d’Appello a darle ragione? In alcuni  casi i giudici agiscono prontamente contro i giornalisti.  

 
Elon Musk ha deciso che ogni utente di Twitter non pagante potrà visualizzare solo 600 tweet al gioeno. Chi ha detto che non si legge più? Si legge semmai troppo – si legge soltanto, si lavora, si fa sport, si fa l’amore molto meno: 600 tweet per 280 caratteri fanno mezzo libro.
 
“Se ne devono andare, devono tornare al loro paese”, il ministro britannico dell’Interno Jenckins non si nasconde – dopo aver fatto cancellare da un centro di accoglienza un “murale” distensivo, con Minnie e Paperino. La politica di deportazioni in Ruanda, o a Sant'Elena, ancora, in attesa che le pratiche di rimpatrio coatto siano perfezionate, non lasciava peraltro dubbi. Deportazione è  ben peggio del resoingimento, è la Cayenna. Un governo ben più fascista che quello ungherese o polacco, che almeno non deportano nessuno. Anche se i giornali italiani non lo dicono (questione di logge?).
 
Janet Yellen, ministra del Tesoro di Biden, va a Pechino e assicura: “ll business con la Cina va oltre i contrasti politici”. E allora, solo l'Italia deve reciderli? Chi lo chiede, se non lo chiede l’America? Troppa stupidità nei media sulla politica estera, non da ignoranza.
 
“Stiamo usando una quantità spropositata di risorse fianziarie, che dovrebbero servire ad aiutare gli americani poveri, per combattere una guerra per procura contro la Russi”. Non ha remore la scrittrice Alice Walker, democratica convinta, a criticare la presidenza Biden, parlando con Marco Bruna su “La lettura” dell’altra domenica. In America le cose si dicono
 
“Kiev assicura: non useremo le bombe a grappolo sul suolo russo”. E dove allora? Giornalismo? Stupidità? La guerra purtroppo è brutta.
 
Margherita Cassano, Prima Presidente della Corte di Cassazione, prima presidente donna, è sdegnata sul “Sole 24 Ore” dell’altra domenica sulla separazione delle carriere dei giudici: “Valori e doti sono comuni a entrambe le carriere”. Come no.
Arrivare al vertice della magistratura non dev’essere facile. Ma si vede che Cassano si vede vivere integralmente nel mondo delle fiabe.
 
“Vince Ferrai quando Verstappen e Perez litigano”, celia il general manager di Ferrari Vasseur su “La Nazione”. Invece, il giorno dopo litigano i ferraristi, Leclerc e Sainz, e la Ferrari si fa sorpassare da McLaren, oltre che dalla imbattibile Red Bull. Ci vuole intelligenza anche a 300 all’ora.
 
Si fa sempre riferimento, quando il governo o il Parlamento vuole regolare le intercettazioni, la diffusione delle intercettazioni, all’America, Francia, Germania, Gran Bretagna, e anche Spagna perché no, cone se fossero la cuccagna delle intercettazioni, In Gran Bretagna la diffusione di materiale intercettato non autorizzata è punta con un anno di prigione e un multa illimitata. In Francia le intercettazioni devono essere disposte da un giudice e non dal pm. In Germania l’intercettazione è ammessa per sospetto di reati gravi all’esterno, all’interno per reati gravissimi – può essere presa dalla Procura ma un giudice deve confermarla entro tre giorni. Negli Stati Uniti si fanno duemila intercettazioni l’anno, poco più, in Italia “circa 120 mila”.

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