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martedì 13 febbraio 2024

Il sogno bello dell’Italia che si avvera

I ragazzi genovesi che sognarono l’Italia. Bravi ragazzi, di buona famiglia, incoraggiati e finanziati dai coniugi Rebizzo e Raffaele Rubattino. Seguiti nella loro rapida maturazione politica, in pochi mesi, fino alla spedizione come volontari in Lombardia nel 1848 – e successivamente a Roma, con Mazzini e Garibaldi. Attorno a un Nino Bixio calamitante – uno straordinario Amedeo Gullà (una scoperta del produttore Agostino Saccà, un attore calabrese che sa essere il più “genovese” di tutti). E all’adolescente Mameli, che un amore infelice porta alla consapevolezza del bene e del male, e il lirismo indirizza al “Canto Nazionale”. Contrabbandato alla processione cittadina dell’Oregina, che trentamila persone finiranno per cantare in coro.
Eccellente anche Barbara Venturato, scelta felicissima per Geronima Ferretti, soprattutto nella drammatizzazione estrema che lo sceneggiati impone alla vicenda. Geronima e Goffredo, compagni d’infanzia, si ritrovano naturalmente innamorati quando lei esce dal collegio - impossibile non innamorarsi di lei, che sceneggiatura e interpretazione fanno irresistibile. Se non che il gesuita che domina in casa Ferretti la destina a un vecchio nobilastro. Una storia senza fine, che lo sceneggiato fa finire (melo)drammaticamente.
Un’idea e una produzione di Agostino Saccà. Una rappresentazione ordinata, semplice, che emoziona – per una volta non commemorativa, stentorea (si parla di queste cose per i centenary). Il Risorgimento è stato l’unica vera rivoluzione europea dell Ottocento, popolare cioè, unitiva e non divisiva, sentita, combattuta contro ogni handicap - fino a Teano. E tale fu vissuta in tutta l’Italia, dalle Americhe, e dall’Europa intera. Dai popoli dell’Est, in vario modo sottomessi, ma anche a Londra, negli Stati tedeschi, nella Francia non ufficiale. Mameli morirà giovane, ma resta vivo.   
Luca Lucini-Ago Panini, Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia, Rai 1, Raiplay

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