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venerdì 12 aprile 2024

Germania nucleare

“Proprio perché la bomba atomica è così terribile, si dovrebbe evitare che solo i nemici ne dispongano”. È il tema – nelle parole un mese fa della “Süddeutsche Zeitung”, il quotidiano di Monaco di orientamento socialdemocratico - che alimenta un dibattito sempre più animato in Germania. Un dibattito nato sulla convinzione generale che gli Stati Uniti, con Trump o con qualsiasi altro presidente, non intendano più garantire il presidio nucleare dell’Europa. Dando per scontato che la bomba francese non sarebbe d’aiuto: “Nessun capo di Stato fracese sacrificherebbe Parigi per difendere Vilnius o Berlino”. In un teatro bellico ridotto, quale sarebbe quello europeo, solo la protezione intercontinentale si penserebbe efficace, o allora nazionale.
L’opinione, nel dibattito, è ora prevalentemente per il no. Ma sono solo poche settimane che se ne parla. E il presidente della Cdu, Friedrich Merz, che se si votasse oggi sarebbe il nuovo cancelliere, non esclude nulla. Alla “Franfurter Allgemeine Sonntagszeitung”, il “Corriere della sera” tedesco, che gli poneva il quesito (“se necessario, la Germania dovrebbe pensare ad avere anche armi nucleari?”), ha risposto: “Due anni fa non avremmo potuto immaginare di cosa avremmo parlato oggi. E non possiamo immaginare oggi di cosa  dovremo parlare domani”.
Merz non ha escluso la possibilità. Ma la Germania sembra compatta piuttosto nell’incremento del riarmo convenzionale. Il settimanale filosocialista “Die Zeit”, contrarissimo al nucleare, si dice a favore di un aumento della spesa militare al 2 per cento del pil, e anche di più, anche al costo di una riduzione della spesa sociale.

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