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domenica 7 aprile 2024

La guerra è europea

La Russia non è un nemico americano. Non c’è paura, non è più la Russia che minacciava la proprietà, non interessa all’opinione. Sui media la guerra c’è poco o niente – le cronache, rare e distanti, per lo più sceneggiano confidenze dei vari servizi di intelligence. Sui social è assente. La guerra non c’è neanche nella campagna elettorale. In Congresso c’è stallo sui finanziamenti. Ma non perché i Repubblicani mettono in difficoltà la presidenza Biden: molti Repubblicani sono a favore, molti Democratici sono contro.
Biden ha fatto molto per sostenere l’Ucraina. Il pacchetto di aiuti inceppato al Congresso ammonta a 60 miliardi di dollari. Ma nei due anni passati gli aiuti militari Usa hanno ammontato quasi al doppio, 110 miliardi. E una dozzina di gruppi militari, americani soprattutto e inglesi, con i francesi, secondo il “New York Times”, hanno operato da una decina d’anni, dopo l’annessione russa della Crimea, in territorio ucraino, per gestire l’armamento Nato più sofisticato.
La tela di fondo è comunque chiara. L’America First, di Biden più che di Trump, è stata assertiva, allargando il fossato con la Cina in campo economico e militare, e con l’Europa, con la Russia ma anche con la Ue, ancora più profondamente in entrambi i campi.
La sfida alla Russia viene da lontano, dalle presidenze Bush jr., e poi con Obama. Per un canone evidentemente nazionale, bi-partisan. Per iniziativa diretta americana, tenendo poco conto degli alleati Nato, cioè dell’Europa. Se non con i paesi dell’Est europeo invitati alla Nato, Polonia, Romania, i Baltici. La pace post-sovietica è durata poco. Ma per un disegno di confronto-contenimento (containment-confrontation)di cui fa le spese l’Europa, più che la Russia, contro cui in teoria è diretto.

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