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giovedì 18 dicembre 2025

Usa vs. Cina in tre mosse – anzi quattro

C’è la Cina al primo posto della nuova “Strategia di difesa” Usa. La marginalizzazione dell’Europa ne è una conseguenza. C’è la Cina soprattutto al Pentagono. Dove l’opinione ormai è comune che i veri dominus strategici sono i vice del segretario alla Difesa Hegseth – di suo poco più di un bell’uomo, venendo dall’intrattenimento televisivo. E tra i vice il più accreditato di autorevolezza è Elbridge Colby. Nipote di William Colby, capo della Cia negli anni1970, cresciuto in Giappone, fino all’università, studioso e analista di politica internazionale, già al dipartimento della Difesa (assistente di un vice-segretario) col primo Trump. Autore nel 2021 di un libro, “The strategy of Denial”, nel senso di negare o prevenire la possibilità che la Cina si faccia potenza egemone.
Questa la “dottrina Colby”, desunta dal suo libro. La Cina è il solo attore internazionale nella posizione di minacciare seriamente gli interessi vitali americani. Altri paesi come la Russia e l’Iran sono potenzialmente dannosi e sono più aggressivi. Ma sono potenze più piccole, e con vicinati in grado di controbilanciarne l’aggressività.
L’Asia è la più importante regione economica nel mercato mondiale e la posizione della Cina dentro l’Asia le offre l’opportunità di imporre la sua egemonia. La politica americana di difesa dovrebbe prevenire l’egemonia della Cina con alleanze anti-egemoniche.
Per dare credibilità a queste alleanze gli Stati Uniti devono dare loro la priorità rispetto ad altri teatri, e cioè il Medio Oriente e l’Europa.
Per essere efficaci, queste alleanze devono essere dichiaratamente difensive – gli Sati Uniti non devono attentare al governo cinese né prevenire lo sviluppo della Cina.

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