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giovedì 19 febbraio 2009

Il pil e lo sterminio degli irlandesi

Nel 1640 “il governo di Oliver Cromwell sfollò i cattolici insurrezionisti verso il nord e misurò la ricchezza terriera per ridistribuirla alle truppe inglesi. Il Pil nasce così per tassare e redistriduire”.
Il “Corriere della sera” ha fatto eccezione ieri al progressimo d’ordinanza per raccontare così l’origine del pil – o non ha fatto eccezione: nel progressismo d’ordinanza ciò che si fa a Nord va sempre bene, il protestantesimo è meglio del cattolicesimo, eccetera. Ma lo sanno tutti che l’Irlanda combatteva da secoli contro il colonialismo inglese, altro che cattolici insurrezionisti. Che combatteva da molto prima che il re d’Inghilterra scoprisse col ripudio le maschie virtù del protestantesimo. E che non il governo di Cromwell, ma Cromwell in persona, un golpista e un dittatore, non “sfollò” ma uccise gli irlandesi, il primo Olocausto della storia. Il Lord Protettore fece in Irlanda 616 mila morti, su una popolazione di un milione 466 mila persone. Li uccise personalmente, di lui non si può dire, come si tenta di Hitler, che manca l’ordine scritto, che non sapeva nulla dello sterminio. I morti calcolò all’unità William Petty, medico al seguito del Lord Protettore, che divenne per questo computo baronetto e, secondo Marx, il padre dell’economia politica.
Il pil semmai, volendo riconoscere il primato del Nord, del protestantesimo, eccetera, c’era prima, con lo scacchiere, e il cancelliere dello scacchiere. Lo scacchiere è una prima matrice del reddito prodotto, sia pure ai fini della tassazione.

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