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lunedì 16 febbraio 2009

Ombre - 14

“La velocità di peggioramento della crisi economica mondiale va diminuendo”, ha detto Draghi al G7 a Roma. Chissà come lo avrà detto in inglese – Draghi rispondeva in inglese ai giornalisti stranieri?

Il questore di Napoli spiega compito al telegiornale, in perfetto napoletano, che gli immigrati violenti non si possono tenere dentro perché danno generalità false. Ma dare generalità false non è un (altro) reato?
Questa Napoli fa sognare, non s'immaginerebbero mai questi livelli di logica burocratica, è irresistibile, Totò e Eduardo insieme. Ma dovrebbe, ogni tanto, avere pietà del resto del paese, troppo spasso, troppe minacce alla coronarie, si incrementa il deficit della sanità, eccetera.

Per bocca del portavoce del commissario Ue alla Giustizia la cacciata alla frontiera britannica del deputato olandese Wilders non è in contrasto con le regole sulla libera circolazione dei cittadini. Secondo lo stesso portavoce spetta a ciascun Stato membro decidere se esistano o meno ragioni di sicurezza per negare un ingresso a cittadini europei sul proprio territorio, «sulla base di tre ragioni: ordine pubblico, pubblica sicurezza e salute pubblica». Lo stesso Barrot con lo stesso portavoce hanno tuonato a ottobre, novembre e dicembre con i tentativi italiani di arrestare la fiumana di delinquenti che da Est si è trasferita in Italia. Negando con asprezza che ci sia un delitto di clandestinità, se qualcuno dà generalità false, o non ottempera a una sentenza di espulsione.
Wilders è un deputato xenofobo e quindi la sua espulsione da Londra può anche fare piacere. Ma chi è Barrot? Un qualche politicante trombato che ha avuto il posto a Bruxelles. Barrot è in realtà il suo portavoce, Michele Cercone, che brama di fare carriera politica nel Pd, il partito di Veltroni. Sparando cazzate. Per i giornali italiani, di bocca così buona.

Lo stupro particolarmente feroce, ripetuto, di un branco su una ragazzina di quattordici anni è punito a Brescia con una ramanzina. Nemmeno l’obbligo di consultare uno psichiatra, uno psicologo. Con la possibilità per gli stupratori di tornare subito a scuola, la stessa della ragazza. A opera di due giudici, a termini di ordinamento il Procuratore della Repubblica è egli stesso un giudice. Facendo giustizia anche delle aggravanti, la minore età della vittima, lo sballo degli stupratori, la associazione a delinquere.
C’è costanza nella ferocia dei giudici italiani, nel loro beffardo e impunito sadismo. Proteggendosi con gli “obblighi di legge”: le procedure, le tipologie di reato, l’età dei trasgressori. Cioè si divertono, per idiozia o malvagità, e pretendono pure di nascondere l’insensatezza. Non sarà diverso il ghigno del diavolo. Per un disegno eversivo che è ormai il loro dna. Senza progetto - chi potrebbe mai progettare alcunché con tale materiale umano? - ma radicato con la imperseguibilità nella onnipotenza. La questione morale è la stessa questione morale.
Un furto da trenta euro, sempre a Brescia, è punito da altro giudice con sei anni di carcere.

D’incanto la corruzione è tutta a sinistra. Nella sanità, l’immobiliare, le opere pubbliche, gli appalti, e anche nelle intercettazioni, a Roma, Napoli, Firenze, Pescara, Ancona, Casal di Principe, Castellammare di Stabia. Poiché è statisticamente impossibile che non ci sia più corruzione a destra, cos’è successo? È successo che questo governo di destra dura cinque anni, e riformerò gli assetti (le carriere) dei magistrati. La vera questione morale è la questione morale.

Dal 2000 sono stati 350 miliardi di dollari gli introiti legali, per consulenze e premi, degli speculatori a Wall Street. La metà di quanto costa ora il salvataggio dell’economia Usa. Quelli non legali - d’affari, di mercato, d’abilità – saranno dieci volte tanto?
È la crisi della corruzione, senza dubbio, della frode. Ma i ladri si difendono con i principi, e nessuno li condanna. Proprio nessuno, a parte i sermoni, compreso il potentissimo, carismatico, democratico, presidente americano Obama.

“ Le sentenze non si commentano, si impugnano”. Nell’ingiunzione del presidente della Corte d’Appello di Milano all’inaugurazione del suo anno giudiziario c’è tutto il fascismo della magistratura italiana, l’unico ordine istituzionale non defascistizzato, con gli ermellini, le eccellenze, gli attendenti. Il dottor Grechi sarà sicuramente un democratico, magari del Pd, oppure di Rifondazione, e avrà pure “fatto la Resistenza” (il genere è però in via di sparizione anagrafica), ma la sostanza è quella: non rompete i coglioni. Le sentenze infatti s’impugnano davanti a un altro magistrato, uguale e non contrario.
La corte d’Appello del dottor Grechi tra l’altro ha decretato la morte per Eluana Englaro, ma senza dire né come, né quando, né il boia, cose tutte necessarie poiché lo Stato italiano non ha più la pena di morte né gli apparati a essa connessi. È una sentenza anche tecnicamente fatta male. Anche perché non è una vera sentenza, ma una sorta di arbitrato, un parere su richiesta di parte. Ma guai a dirlo, i magistrati s’incazzano, e magari, con alcune migliaia d’intercettazioni…

“Io non sapevo chi veniva coinvolto. Erano scelte di Genchi”, si difende De Magistris al Copasir, il comitato parlamentare per i sevizi segreti. Il magistrato dice che le sue inchieste le faceva l’ex poliziotto Genchi. Da tempo girano dossier di inquirenti, in cerca di magistrati che li facciano propri, ora ce n’è la conferma ufficiale, in atti. Ma nessuno è condannato, nemmeno rimproverato. Il Copasir è anzi contento che De Magistris, il magistrato “figlio di magistrato, nipote di magistrato”, se ne tiri fuori.
Forse ha ragione De Magistris quando accusa, negandolo, Rutelli, il presidente del Copasir.

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