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sabato 11 dicembre 2010

La Rai in guerra per conto di Casini

Una radio venerdì minacciosamente muta, tutto il giorno, un orco che appare sugli schermi invece dei telegiornali, in rappresentanza dei sindacati, nel più puro Radio Tirana, duemila giornalisti superprivilegiati che si appropriano senza vergogna i problemi dei disoccupati e dei sottoccupati, tutto per creare il clima della manifestazione oggi contro Berlusconi. Nemmeno Berlinguer aveva osato far scioperare il sindacato dei giornalisti nel 1984 contro Craxi, si era limitato ad una “adesione spontanea” – che tempi!
Il solo spazio che si dà alle notizie è per dire che Di Pietro e compagni denuncia Berlusconi al loro giudice di Roma perché alcuni deputati lo voteranno martedì 14. Lo denunciano sulla base degli articoli che loro stessi hanno fatto scrivere, a cronisti compiacenti di giornali compiacenti. Allo stesso giudice che ha assolto Fini due ore dopo avere aperto un’indagine a suo carico - l’indagine più veloce della storia giudiziaria, nemmeno il tempo di scrivere il verbale. Poi si dà la colpa agli italiani di votare Berlusconi – e, se fosse possibile, anche Putin. O alla Fiat di cancellare i diritti dei lavoratori, vincendo i relativi referendum.
La Rai trinariciuta è però più casiniana che democratica. E allora la domanda è: non lavora sotto sotto per portare alla ragione Berlusconi? Cioè a un accordo con Casini invece di Fini? Che tempi! Bisogna ricordarsene fra un mese, quando chiederanno un aumento del canone.

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