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mercoledì 30 marzo 2011

Meno guerre per gli Usa, più soldi per scuola e lavoro

L’Occidente di Londra, che riunisce trenta, o quaranta, potenze, per dirsi che condanna Gheddafi ma non sa che fare in Libia, non è evidentemente una potenza di cui si vorrebbe fare parte. Tanto più che si agita per fare contento Sarkozy, il suo leader meno qualificato, reduce da quattro anni di sconfitte politiche. E nel caso si capisce perché: il presidente francese è il tipo che sempre “vuole tutto, ma non sa che cosa”, è così che ha portato alla dissoluzione lo storico partito Gollista. Non minore l’inconveniente di associare a questo Occidente una diecina di paesi arabi in nessuna forma democratici. Ma il vertice è stato preceduto dal conclave a quattro, che si segnala per l’esclusione dell’Italia, mentre partecipa la Germania, che invece si è esclusa dalla punizione di Gheddafi, e questo è un fatto politico.
Essere esclusi da Sarkozy non pesa. La decisione, ogni decisione, si fa a Washington: è sugli Usa che l’Occidente, e quindi anche l’Italia, si sintonizza. Si dovrebbe sintonizzare anche sull’Europa, ma un anno fa, con la scelta della baronessa Ashton alla politica estera e di difesa dell’Unione, si è deciso di no. È con gli Usa che qualcosa non funziona. Si potrebbe pensare per le intemperanze di Berlusconi. Ma non sono una novità di queste ultime settimane – senza contare che Berlusconi potrebbe usare i processi a suo vantaggio. Il nodo, secondo la Farnesina, è che l’Italia conta meno per gli Usa dopo le elezioni di novembre.
L’Italia ha contato molto per gli Usa in questo primo decennio quale alleato volenteroso nelle cosiddette missioni umanitarie. Ma dopo la sconfitta di novembre, e in vista della campagna elettorale che già si può dire aperta per le presidenziali dell’anno prossimo, Obama vuole chiaramente sganciarsi da queste missioni, in Afghanistan e Iraq. Giustificandosi col passaggio dei poteri alle forze militari e di polizia locali, ma in ogni caso chiudendo le costose guerre umanitarie. Per ragioni di bilancio, e perché il sentimento prevalente negli Usa, sbollito il risentimento post-11 settembre, è al ritorno a casa.
In questo quadro l’Italia perde il peso che aveva per le tante missioni militari al seguito del Pentagono. Una prima conseguenza dell’esclusione dal conclave a quattro dovrebbe essere la revisione del legame finora privilegiato con gli Usa. Tanto più che la revisione potrebbe consentire un allentamento dei vincoli di bilancio. L’Italia non spende molto per la Difesa, meno che ogni altra media potenza europea, Francia, Germania, Gran Bretagna. Ma le missioni militari, in Libano e in Afghanistan, assorbono risorse notevoli, il cu risparmio potrebbe consentire al governo di allentare la stretta su altri settori, le scuole di ogni ordine, e il mercato del lavoro che si sta studiando di rilanciare con la riduzione degli oneri sociali.

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