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martedì 31 maggio 2011

Sesso sicuro killer

L’isolamento di Berlusconi al G 8 a Parigi, il primo dopo la sua incolpazione per sfruttamento della prostituzione, non ha avuto altro motivo che questo processo. L’isolamento è stato generale e irriflesso, per una sorta di automatismo, non per coalizioni d’interessi o congiure di sorta. E ha certamente influito anche sulla sconfitta di Berlusconi alle amministrative, seppure non l’ha determinata: le accuse sessuali non lasciano scampo. Sono anzi una condanna prima ancora che si formalizzino o si provino.
La corruzione non è niente al confronto. Il ministro francese dell’Economia, Christine Lagarde, andrà alla direzione generale del Fondo Monetario Internazionale benché la Corte dei conti francese rivoglia da lei alcune centinaia di migliaia di euro appropriati indebitamente. Al Fmi da cui il direttore generale Strauss-Khan è stato cacciato, con un arresto da film e una traduzione al processo da romanzo di Zola, con l’accusa di “tentato” stupro – opera peraltro di un avvocato a percentuale. Gli altri trenta processi a carico di Berlusconi, tutti più o meno di natura corruttiva, non gli avevano impedito di partecipare rispettato alle assise internazionali, e di ospitarne anzi alcune. A Parigi invece sembrava un infetto. Mentre un altro suo ministro il presidente francese Sarkozy, che impone Lagarde al Fmi, ha voluto subito dimesso appena due ex impiegate gli hanno dato del molestatore.
In passato circolavano fra i giornalisti parlamentari registrazioni, foto e perfino video di relazioni irregolari di uomini politici, e perfino di amplessi, che si giudicavano non meritevoli di pubblicazione. La stessa prima testimone della Repubblica, la contessa Ariosto, la Procura di Milano non ritenne di utilizzare efficacemente sugli aspetti sessuali delle sue vicende. Ora invece con Ruby, puntando sul letto, ha praticamente vinto.

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