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martedì 9 ottobre 2012

Ombre - 150

Lucrezia Reichlin spiega infine oggi sul “Corriere della sera” che il fondo salva Stati non salva niente. Cioè quello che tutti sanno, i mercati, Soros eccetera - tutti eccetto i grandi giornali. E spiega il senso d’irrealtà che soffonde l’attivissimo Monti: c’è solo un “negoziato tecnico e confuso”.

Ci dicono che le tasse si riducono. Mentre sono state aumentate: l’Iva, l’Irpef (meno detrazioni) e i ticket e le tasse sanitarie. Che informazione è questa?
È propaganda? Ma tutti sanno che le tasse sono aumentate. E che la riduzione è simbolica. Tra un paio d’anni. Forse.

Sorridente, il Procuratore di Taranto Sebastio vuole chiudere “un paio” di altiforni a Taranto. Sprezzante: “L’italiano. Dico, è così difficile l’italiano?”, ironizza con Giuliano Foschini. Chiaramente, non sa quello che dice, anche se lo hanno laureato. Ma di che ride? E perché lo paghiamo?

“Spegnete le luci” è l’ultimo atto di Monti che riporta al 1974, il primo degli anni terribili della Repubblica. Anche allora c’era un “telefonate al governo” contro i negozianti-evasori, e altrettali amenità. I giornali però sapevano vedere il ridicolo, che ora esultano.

Mentre le cose si sanno, le dice il Fondo Monetario. Che 235 miliardi hanno abbandonato l’Italia, il 15 per cento del pil. Che la disoccupazione è salita dall’8,4 per cento al 10,6, di oltre due punti. E sta salendo di un altro punto. Che la recessione segnerà anche il 2013. E il debito aumenta.

Una macchina è preziosa perché ha “ben 650 posizioni del sedile”? Benché tedesca, anzi Volkswagen: che vuole dire? Questi giornalisti dell’auto si sa che si vendono, ma non potrebbero limitarsi?
Fa quasi tenerezza il “Messaggero” che denuncia ogni due giorni lo scandalo della Provincia di Roma che si compra una sede da 270, o 280, milioni. Anche se a opera del Pd, alleato politico del “Messaggero”-Udc. Fa tenerezza la solitudine del “Messaggero”. Senza che Giampaolino o Pignatone, i solerti pùProuratori della Repubblica, se ne diano per inteso. Si capisce che non leggono il “Messaggero”.

A Firenze una ragazza di 14 anni è contesa da padre, fiorentino, e madre, fiorentina emigrata a New York. Attraverso rapimenti e trafugamenti. E una diecina di sentenze, con mobilitazione di molti giudici e psicologi, periti, assistenti sociali, avvocati. Non c’è la possibilità di liberarsi dei genitori, anche se di questo genere. Ma i giudici, perché si prestano?

Non solo si vende a meno del modello precedente, ma la nuova Golf è un miracolo in tutto, per i giornali. Pesa cento chili in meno della precedente, e questo forse spiega il prezzo diminuito, è più abitabile, l’altra no lo era dunque?, e ha motori che praticamente vanno ad aria compressa. Giorgio Ursicino del “Messaggero” ne scrive “emozionato”.
Poi dice che i tedeschi non sono simpatici.

L’As Roma ordina alla squadra di vincere: “D’ora in avanti chi sbaglia paga”. Per esempio, chi non fa gol?
La città però non ride.

Zeman, l’allenatore della Roma, che ha fatto la campagna acquisti, dice dopo appena due mesi che molti acquisti non gli servono. Insensato, se non servisse alla speculazione in Borsa. Ma la Consob qui non ha da obiettare – è concentrata contro la Fiat, come rivela “il Messaggero”? Né gli azionisti di Unicredit alla loro banca, proprietaria dell’As Roma.

“Il Messaggero”, occupato al fervido montaggio del Nuovo Centro, gli attribuisce il 31 per cento di voto “potenziale”. All’interno del quale un 24 per cento sarebbe “interessato”. E il 7 per cento “elettore”. Quanti sono i voti di Casini, Fini e Rutelli messi assieme.

Non c’è amministrazione berlusconiana di Comuni, Province, Regioni che non vada sotto inchiesta in queste pre-elezioni. Può darsi che siano tutte colpevoli. Ma non da ora, la probabilità non lo ammette. Un complotto, allora? No, peggio: i giudici, anche di destra, marciano con chi vincerà.
Prima, che facevano?

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