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giovedì 4 febbraio 2016

Stupidario romano ter

Tutto nelle cronache romane s’incentra sul giubileo. Si chiudono al traffico venti metri di strada? Per agevolare “i cammini dei pellegrini del Giubileo”. Si aprono le chiese chiuse? Si aprono i camion bar? Tutto per agevolare i pellegrini del  Giubileo -- per lo steso motivo  i camion bar si chiudono. Si intensificano i controlli, o si allentano? Per la sicurezza del Giubileo. Di cui nessuno in città ha cognizione. Nemmeno nelle parrocchie.

Più del Giubileo, però, i camion bar prendono l’attenzione delle cronache romane. Non da ora, da mezzo secolo ormai. Ogni giorno, non c’è scampo: Roma non ha altri problemi che i camion bar.

Forse solo il “Corriere dello Sport” non ne parla – non parla dei camion bar. Ma poi bisogna sorbirsi ogni giorno la demolizione della Roma, la squadra di calcio, in alternativa agli osanna. E della Lazio, la squadra concorrente – con meno animosità, è vero.
Viene il commissario prefettizio a Roma e scopre che il Comune affitta le sue case per niente, e spesso anzi non sa nemmeno di averle. Cosa che si è sempre saputa: è un malaffare al cui sradicamento proprio i precedenti commissari prefettizi, trent’anni fa, si opposero.

Il prefetto commissario di Roma è severo e modesto insieme: la cattiva gestione del patrimonio immobiliare costa al Comune di Roma 100 milioni l’anno, afferma. Sembra molto. Ma per 43 mila immobili e terreni fa 2.325 euro l’anno, 194 al mese.

A fronte della cifra-obiettivo del prefetto-commissario, ipotetica, per la “messa in valore” del patrimonio immobiliare, il Comune di Roma spende 210 milioni ogni anno per immobili. Li spende effettivamente, non li ipotizza: 139 per la manutenzione dei beni di proprietà, 21 milioni di affitti per coprire le “emergenze abitative” (4.800 alloggi), e 51 per ospitare i suoi stessi uffici. 

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