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domenica 31 gennaio 2016

Stupidario giornalistico

Una dozzina di liste si contende il rinnovo del consiglio di amministrazione dell’Inpgi, piccolo istituto di previdenza dei giornalisti. Forse perché il presidente si paga una retribuzione di 260 mila euro anno. Superiore a quella del presidente dell’Inps.

Il “Corriere della sera” paga una collaborazione a Roma 10 euro, lorde.
“Il Tempo” la paga 8 euro, lorde.

Non si fanno contratti giornalistici da un quinquennio. Mentre si moltiplicano le testate, cartacee e online, l’Inpgi ha perduto negli ultimi cinque anni  il 15 per cento degli iscritti: tremila contratti giornalistici sono stati cancellati – pensionamenti senza sostituzione, prepensionamenti, licenziamenti, E la cassa integrazione, esaurite la solidarietà, etc, è aumentata del 300 per cento.

Si sono fatti 200 nuovi contratti giornalistici nel 2014 grazie a un fondo speciale della presidenza del consiglio – Luca Lotti. E 500 nel 2015 con gli sgravi fiscali previsti dal jobs act. Ma nel complesso l’Inpgi ha perduto nell’ultimo quinquennio il 15 per cento degli iscritti.

Le innumerevoli facoltà di Scienza dell’Informazione e gli innumerevoli Corsi di formazione epr giornalisti previsti da una legge del 2011 sfornano ogni anno diecine di migliaia di giornalisti senza sbocco. La professione conta poco più di 19 mila attivi. . 

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