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mercoledì 5 ottobre 2016

Ombre - 336

I partigiani non ci sono più, ovvio. L’Anpi, associazione dei partigiani, è un gruppo politico d’opinione. Neanche tanto cospicuo, soprattutto in materia di idee. Un poco fasulla insomma, che si fa portabandiera della “legalità”

In Milan-Sassuolo l’arbitro Guida annulla un gol e nega un rigore, buoni, al Sassuolo, e dà un rigore inesistente al Milan. L’allenatore del Sassuolo Di Francesco si limita a dire: “Avete visto anche voi, io non parlo sennò mi squalificano. Il Milan è una società forte, noi siamo una piccola società”. Che doveva dire di più?

Gli arbitri sbagliano. Ma quando sbagliano a favore del Milan no. Dai tempi di Lo Bello padre. E poi di Collina. Ora di Galliani, di cui Tavecchio è la fotocopia.

Il Milan è tutti noi? “Corriere della sera” e “Gazzetta dello Sport” annegano gli errori di Guida in Milan-Sassuolo nella cronaca: tre righe. Ma allora, anche Berlusconi è tutti noi?

Le banche, comparto portante di tutte le Borse in Europa, sono in rapida contrazione dopo il bail-in della Banca centrale europea: hanno perso il 23 per cento del valore – a Milano il 50. Più della metà necessita ora di una ricapitalizzazione. Che non può che andare deserta: chi comprerà mai più azioni o obbligazioni di una banca?
Quanti harakiri, non sarebbe meglio che l’Europa morisse presto?.

Scrive il lettore Cataldi da Palermo a “la Repubblica”. “Vedo le commemorazioni per gli 80 anni dell’uomo di Arcore (mi ostino a non nominarlo”, cervantesiano). Risponde Corrado Augias: "l’amico di una vita Fedele Confalonieri” ha detto che “se non fosse entrato in politica rischiava la bancarotta” e la galera.
Confalonieri non l’ha detto, ma Augias lo invidia: “Gli invidio il diploma in pianoforte”. La politica minuetto.

Virginia Raggi che parla col capo della sua segreteria sul tetto del Campidoglio, seduta su un lucernario, lo fa per evitare le pulci e i microfoni direzionali. “Un’ora d’aria non si nega a nessuno”, commenta. Per dire: “Siamo in custodia”. E per una volta dice la verità. Ci sono molte terrazze sul Campidoglio, meglio attrezzate per prendere l’aria, ma sul lucernario nessuna mafia inquirente.

Durano ormai due mesi le voci su Paola Muraro, l’unica assessora stabile della giunta 5 Stelle a Roma. In un altro ordinamento, in qualsiasi altro ordinamento, anche di Bokassa, sarebbe stata assolta o condannata. Nella patria del diritto no, magari ce la terremo a mollo, e impossibilitata a fare, per un paio d’anni.

Il m della Regione Campania De Luca è stato processato per dicotto anni. Per non si sa quale delitto nella realizzazione di un centro acquatico nella sua città, Salerno, ma con profusione di sospetti e di mezze accuse, che hanno fatto i giornali per molti giorni, a ogni sua candidatura o carica: sindaco, vice-ministro, presidente della Regione. Poi, di notte, di sabato, nel mezzo di un terremoto, dopo diciotto anni, viene assolto. Due righe. Anzi no: cinque.

Zagrebelsky in tv per argomentare il No al referendum istituzionale sembra inventato tanto è finto: inconcludente, bugiardo, cattivo conoscitore dei fondamenti del diritto pubblico e costituzionale. E invece la sua magari non è duplicità, l’uomo è quello.

Scalfari, novant’anni, celebra Berlusconi, ottanta, come un personaggio autoritario e (ma) divertente. Insieme hanno dominato l’Italia degli ultimi venticinque anni e l’hanno distrutta, letteralmente. Depressa, sgonfiata. Senza nessuna saggezza, nemmeno a questa età.

Il no all’Olimpiade costa a Roma 5,3 miliardi di fondi pubblici per il miglioramento urbano. Strade e verde inselvatichiti, mezzi pubblici, palazzi fatiscenti, Roma avrebbe potuto rifare pelle nuova. Ma Raggi e Grillo non hanno voluto. Col sostegno quasi unanime dei romani. Può essere la politica criminale? Certo, fuori dai tribunali e dalle carceri.

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