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domenica 23 luglio 2017

Contro il lutto collettivo

Un libro estivo, da personaggio tv, usa e getta, ma di sostanza. Per l’anticonformismo. Che sembra merce di largo consumo, e invece è rara - imperversa ancora il beghinismo, nel mondo della lettura, anche se non si sa di quale santo.
“Aprire la mente e chiudere con le stronzate” è il sottotiolo.  Da maestro di scuola. Ma lo svolgimento non manca di sorprese. In termini di frizzi e lazzi, ma su una robusta tela di fondo. Contro il “lutto collettivo”, d’obbligo. Contro i “ridicoli parallelismi tra povertà e virtù”, effettivamente insostenibili eppure obbligati, anch’essi. Con “l’idea che l’opinione di chiunque”, grazie ai social, “stia alla pari “ con quella di Mario Draghi” -  più probabilmente in materia monetaria.
Della Gherardesca un po’ di fa un po’ ci è. Che si presenta come attore, giornalista, conduttore radiofonico, personaggio tv, conduttore tv, discendente del conte Ugolino. E detta un pentalogo, nientemeno - più presuntuoso di Dio. Ma si fa perdonare: osa lirriverenza perfino con Grillo e con Travaglio, che uno non supporrebbe potessero divertire. Sono un povero che ama il lusso e il benessere” può essere una giustificazione, un richiamo alla realtà.
Con le illustrazioni di Ciro Fanelli.
Costantino della Gherardesca, Punto, Rizzoli, pp. 192, ill., ril. € 16

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