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sabato 21 ottobre 2017

Ombre - 387

Due pagine di “La Lettura” e Massimo Gaggi sul complotto di Putin, la vecchia disinformacija: “Gli hacker russi all’assalto dell’American Dream”. Documentatissime. Ma, e gli hacker americani all’assalto della Russia? O sono incorporati nell’informacija?
Il complotto informato sa necessariamente di complotto.

Le forze siriane sostenute dagli Usa hanno liberato Raqqa dal dominio Is distruggendo la città. E subito l’America protesta perché “un nuovo capitolo si aggiunto alla tecniche di guerra americane, che non contemplano la distruzione totale del nemico” – “The Atlantic”. Peggio: i rifugiati siriani vengono deportati perché sospetti di collusione con lo Stato islamico.

Non c’è guerra giusta. O l’America non sa, non vuole, fare le guerre.

“Quel turista morto in Santa Croce e l’arte che dobbiamo proteggere” – “la Repubblica”. I turisti invece no?

Si contesta l’opportunità della mozione Pd sulla Banca d’Italia. Che però tenta solo di non farsi fregare dalle mozioni analoghe dei 5 Stelle, la Lega e Sinistra Italiana già in discussione. Su fati peraltro no discussi, né incerti.


La mozione Pd contro Visco è ricalcata su “la Repubblica”, le critiche che il quotidiano ex di Scalfari è venuto facendo in questi mesi e anni. Ma il quotidiano prende posizione contro la mozione, e contro Renzi che l’ha voluta. Non nei contenuti, che Andrea Greco ha ribadito, ma sulla opportunità, i retroscena, gli odi e le mire private. Contro Renzi. Ci vuole sempre un cinghiale cui dare la caccia, per sentirsi vivi?  

A Valeria Khadja Collina, madre di un terrorista dell’Is morto a Londra con le sue otto vittime,  pubblicano un libro per farle dire che suo figlio era bello e buono, e lei mi avrebbe sospettato. Nel lancio del libro su “la Repubblica” spiega che il figlio aveva in camera e su facebook insegne e testi dell’Is, teste mozzate, etc. Con l’islam di queste donne va una diversa concezione del buono?

Juventus-Sporting Lisbona si gioca a una sola porta, quella portoghese. La squadra torinese fa due gol e una dozzina di quasi-gol. Ma “la Repubblica” le riempie di 5 in pagella il giorno dopo. Mentre alla squadra avversaria dà una mezza sufficienza. È sempre De Benedetti contro gli Agnelli?
Il “Corriere della sera” fa le stesse pagelle, peggiorate – peggiori per gli juventini, migliori per i portoghesi. È Cairo (Torino) contro l’altro club cittadino? E l’informazione?

“A Manhattan”, dove si fa l’opinione pubblica Usa, dice ad Angelo Aquaro sul “Robinson” il direttore della progressista “New York Review of Books”, Ian Buruma, “la gente è acculturata, ha un buon lavoro e non ha mai incontrato in vita sua un elettore di Trump. I democratici non si sono neppure degnati di fare campagna elettorale nel Midwest, così sicuri che là avrebbero vinto”. Che opinione e che democrazia, di che partito Democratico? 

“Alla conferenza di pace di Parigi”, dopo la guerra, nota Claudio Magris sul “Corriere della sera”, mentre De Gasperi onesto e dignitoso riconosceva “come tutto fosse contro di lui quale rappresentante dell’Italia, l’Austria veniva onorata quale vittima del nazismo e dell’annessione, l’Anschluss”. Già, uno non ci pensa: il nazismo sceso dal cielo.
Un’assoluzione anzi, anzi una glorificazione, senza nemmeno confessione. La cosa è molto o poco cattolica? 

Fa più senso Harvey Weinstein o il numero delle attrici che si sono lasciate fare, quaranta finora - ma lo chauffeur del produttore americano a Cannes dice che mancano “tutte le francesi”?
Si denuncia dopo venti e trent’anni per un amarcord?

Non è il solo lato strano del mostro Weinstein. “In America, dove ho vissuto a lungo”, dice Maria Grazia Cucinotta, fondatrice e animatrice di “Vite senza paura”, contro le violenze sessuali, “gli uomini sono terrorizzati dalla denunce”, ce ne sono che ”evitano di prendere l’ascensore da soli con una donna”. Weinstein no.

Weinstein era un grande provveditore di Oscar, alle attrici e anche agli attori e ai registi: sapeva corteggiare i votanti, e le votanti. Se ne chiederà ora la revoca, come si fa per i titoli dei dopati?

E Trump in tutto questo? Solo una si trova, che ai bennati non piace. Sarà difficile eguagliare il ridicolo di Clinton, ma una buona donna sarebbe un grimaldello migliore di Putin per scardinare l’inverosimile Trump. Carla Bruni per esempio, sua vecchia fiamma, perché non si presta’

Berlusconi può dire Davigo “un concentrato di odio, invidia e rabbia”. Senza obiezioni. Non dai colleghi magistrati, che lo conosceranno bene. Gli storici pure tacciono, loro sono prudenti.

Valentino Magliaro, venticinque anni, studi tecnici conclusi tardi e male, tre università in quattro anni, con un solo esame, non passato, e “mille esperienze” di nessuno spessore, è il “leader civico” italiano eletto alla Fondazione Obama. Che per questo lo ha invitato a Chicago. La sindrome 5 Stelle – non studiare, non lavorare - dunque ha contagiato l’America. Si comincia a capire che abbiano votato Trump.

Magliaro programmerà la scuola del futuro – la sta già programmando: una scuola in cui non ci sarà bisogno di studiare. Non c’è già?

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