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martedì 19 dicembre 2017

Vi racconto come racconto

“L’esperienza è soltanto la tela  sulla quale si tenta di realizzare il quadro”. Al tempo del realismo-verismo Conrad è uno scrittore-scrittore, anche quando intrama il racconto di cose vissute o viste.
La raccolta è delle presentazioni che Conrad ha scritto per le riedizioni dei suoi romanzi e racconti. Che non usa più pubblicare con le riedizioni e le traduzioni, mentre lo meriterebbero. Non rivelano nulla, ma spiegano il metodo di lavoro. E sono altri racconti, racconti dei racconti – anche se senza smettere “l’incessante cura per la forma”.
“L’incessante cura per la forma, che blocca, ostacola e distrae” è di Virginia Woolf. Il suo saggio conradiano, che apre la raccolta, vale da solo la lettura. La lingua inglese di Conrad “corteggiata più per le qualità latine che per quelle sassoni”. La creazione del doppio, Marlow – dieci anni dopo  Sherlock Holmes. “L’incessante cura per la forma”, appunto. L’autore di un “magnifico saggio” su Henry James, 1905. Ma anche uno che “si preoccupa solo di mostrarci le bellezze di una notte sul mare” – mentre si ricorda per le notti minacciose, e più con la bonaccia.
Joseph Conrad, Note ai miei libri, Elliot, remainders, pp. 91 € 5

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