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venerdì 22 febbraio 2019

Non opere ma opere di bene

“Lo stop è ideologico”, dicono gli industriali piemontesi dello stop alla Tav. No, è di sottogoverno e di corruttela, si può dire a Roma, si sa – “gli appalti a noi”. Quello che si vuole – si studia realmente, si programma – è solo rifare gli appalti.
L’unica opera licenziata dai grillini, e anzi da essi patrocinata, è un’opera inutile, lo stadio della Roma. In due anni e mezzo di governo della città. Un’opera inutile, con oneri pubblici per un miliardo, per infrastrutture e urbanizzazione. Con lo scopo acclarato di valorizzare a fini immobiliari un’area depressa, lo stadio è una scusa, lattaccapanni.
Lo stadio è anche la sola cosa per la quale la sindaca Raggi si sia impegnata, per il resto oca giuliva.  Un’opera per la quale già 14 intermediari e immobiliaristi sono in carcere. Compreso il consigliere speciale ad hoc della sindaca Raggi, Lanzalone, fatto confluire sulla capitale appositamente, come mediatore di affari.

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