Cerca nel blog

sabato 16 novembre 2019

Shopping - l’acquisto prolunga la vita


Più andava avanti con gli anni, più libri comprava. Illudendosi forse di avere più tempo per leggerli, tempo libero dalle incombenze, dalla ananke. Gli scaffali riempiendo anche a doppia fila, col problema di rendere i libri stessi irreperibili, se non con spreco di ore e giorni, in ricerche anche vane. Accumulando cioè libri non letti, il tempo è fisso,  non è elastico. 
Si comprano libri anche per vizio, ci sarà una bibliopatia, al di là della bibliomania, come c’è una ludopatia, una dipendenza fra le tante. Ma il piacere è forte con cognizione di causa, sapendo cioè che è uno spreco. Sapendo che, morto il de cujuus, è già avvenuto col padre e gli zii, gli eredi non sanno che farsene dei libri: sono ingombranti e valgono poco, se ne liberano perfino a un costo. È un investimento non a futura memoria, come può essere una casa, un quadro d’autore, un deposito titoli, ma a proprio piacere. A un dialogo compiacente – certo, muto. Una (piccola) offerta sacrificale, a chi tanto ha faticato e bene prodotto, l’autore è un benefattore dell’umanità. Un prolungamento della vivenza, il certificato che le Poste richiedevano per pagare la pensione ai nonni. Non della memoria ma del sentirsi vivi – a un certo puto acquistare è inutile, lui stesso lo sapeva benissimo, ma è un piacere.


Nessun commento: