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lunedì 2 novembre 2020

L’America di Trump è anche di Obama e Clinton

Un libro su Trump alla vigilia del voto presidenziale sa di bilancio. E questo avevano probabilmente in mente Del Pero, storico, e Magri, direttore dell’Ispi, l’istituto milanese di politica internazionale, commissionando i contributi di questa collettanea. Un bilancio non facile, essendo ancora aperto, ma non catastrofico - come l’antitrumpismo di maniera della stampa europea prospetterebbe. E soprattutto in continuità, per quanto concerne gli affari internazionali e l’economia globale, il punto di vista dei due coeditori (“The US and the World” è il sottotitolo), con la politica di Obama e di Clinton.
C’è continuità nella politica economica, espansiva. Nella globalizzazione, anche se con una correzione, già giudicata necessaria, nella condiscendenza verso la Cina. E nella marginalizzazione progressiva dell’Europa, nel rapporto economico e in quello della difesa, della Nato. È il deep state, l’America si muove secondo linee di tendenza nazionali, al di sotto delle caratterizzazioni della singola presidenza. La presidenza trumpiana si connota sul piano interno: l’abbandono della benevolenza verso l’immigrazione clandestina, e la riabilitazione morale e sociale dei ceti rurali, fin qui inesistenti di fatto in America, ininfluenti.
Trump, è ovvio, non c’è stato per niente in questi quattro anni, anche se noi non lo sappiamo, noi in Italia. Questo libro dà molte delle informazioni che ci mancano - ma, anch’esso, scritto in inglese…  
Mario Del Pero-Paolo Magri (a cura di),
Four years of Trump, Ispi, pp. 184 € 12

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