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venerdì 6 novembre 2020

Ombre - 536

“Il tradimento dei latinos. Ora ballano con Trump” - che pure ha eretto il muro alla frontiera. E perché? “Il presidente incarna il loro lìder  ideale: è un «macho»” – Gabriele Romagnoli, “la Repubblica”. Tutti gay questi latinos? O cialtroni.

Settanta milioni di voti per Trump non sono male. Forse c’è qualcosa di nuovo o di diverso in questi Stati Uniti post-crisi 2009 e da globalizzazione. Ma ai corrispondenti italiani a New York non interessa farcelo sapere. Trump è un sociopatico e tanto basta. Con settanta milioni di followers?
 
È sconsiderato, prima che scandaloso, il blocco delle regioni governate dal centro-destra – con la minima eccezione della Valle d’Aosta. Anche di quelle cioè che secondo tutti gli indici (rapporto contagi-tamponi, occupazione letti, occupazione terapie intensive) sono al di sotto dell’emergenza, Calabria e Sicilia. Riducendo al lastrico i fornitori di servizi, e i lavoratori del comparto. Mentre si escludono le regioni a rischio ma governate dal Pd: Campania, Puglia, Toscana, Lazio. Una selezione grave anche per la salute. Senza obiezioni, a partire dalla presidenza della Repubblica.
Il Dcpm è una furbata avvocatesca, non andando al vaglio del capo dello Stato, ma a che scopo?
 
Sembra insensibile l’avvocato Conte che monopolizza ogni paio di giorni le tv, mentre censisce e presagisce sciagure. Uno sciocco, si direbbe, con la faccia uguale e inalterabile, per nozze e funerali. È invece stella di prima grandezza della politica italiana. Il più popolare, dicono i (suoi) sondaggi.
Potenza di un governo animato da Rocco Casalino, reduce illustre dal “Grande Fratello”. Con concorso di media beanti.
 
 “La sfida più difficile, con questo virus, è provare a prevederne l’andamento - chiosa semplice l’epidemiologo Vespignani da Boston. E sensato: “Se ci si ritrova a inseguire, tutto diventa più difficile”. Si capisce al differenza con la Germania, tra Merkel che previene, e Conte-D i Maio-Zingaretti che ci capiscono poco, a parte le ragioni di partito.
 
La Cassazione boccia la Procura Generale che ne chiede l’assoluzione, e condanna Verdini. Dice che la Cassazione non entra nel merito, ma guarda la forma. Dunque Verdini è in carcere non perché bancarottiere ma per la forma.
Bisognerà ricordare questa Cassazione, così veterodemocristiana, del potere degli amici.
 
La Cassazione boccia totalmente la Procura di Firenze che aveva perquisito gli uffici e l’abitazione, e requisito il computer di Davide Serra, uomo di finanza a Londra, amico di Renzi. Non aveva motivo per la perquisizione, e per il sequestro. Detto per una volta con chiarezza: “Non sono definiti in alcun modo i contorni essenziali della vicenda” criminosa. Anzi, la Procura ha perquisito e sequestrato per cercare “un appiglio criminoso” contro Serra.
Non si può dire che il procuratore Creazzo – che è di destra – sia di destra, e quindi anti-Renzi: il procuratore della Repubblica non è uno sbirro, è uno incaricato di proteggere i diritti del cittadino. Ma se Serra non fosse stato amico dell’amico Renzi?
 
Nel giudizio della Cassazione sull’attività della Procura di Firenze nell’inchiesta contro Serra (contro Renzi) ci sono almeno un paio di reati a carico della Procura stessa. Ma come non detto, giudice non morde giudice.
 
Tito Boeri, presidente moralista dell’Inps per cinque anni, 2024-2019, gli anni di Matteo Renzi, che non ha migliorato in nulla l’Inps e in qualche punto l’ha indebolito (le famigerate buste arancione per convincere gli assicurati Inps che avranno pensioni da fame – senza le pensioni integrative, private…..), si fa lustro vantando meriti di moralizzatore. È molto “Milano”: vorrebbe un qualche scandalo, per lanciare il suo libro “Riprendiamoci lo Stato”. Ma è anche molto “sinistra”, una certa sinistra, quella che viene da – e va a – destra.
 
Il giovane Toti prova a scaricare i settantenni avendo in mente Berlusconi, suo padre putativo. Ma esisterebbe Toti, eterno giovincello, senza Berlusconi che lo portò in vita?

Ma Toti non presiede la regione Liguria, la regione italiana, e probabilmente europea, col più alto numero di ultrasettantenni, per la bassissima natalità, e per il buon tenore di vita? Certo, non è tenuto a saperlo, non essendo nemmeno ligure - è lì perché ce lo ha messo Berlusconi.

Della giustizia dei governi Conte-Bonafede Giovanni Maria Flick può dire a Vecchi sul “Venerdì di Repubblica”: “Ha una visione tutta carcerocentrica che non mi piace. In due anni cosa ha fatto? Lo Spazzacorrotti. Non una riforma ma un semplice inasprimento delle pene. E poi la proposta del trojan, come mezzo di ricerca della prova, di cui i pm fanno un uso disinvolto, che va contro l’art. 15 della Costituzione”. Il governo di un avvocato e di un giudice: la giustizia è malata nel midollo. 




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