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venerdì 21 maggio 2021

I soldi della droga in sacrestia

Vista a freddo, è solo un’opera di sciacallaggio. Incredibile: si possono moltiplicare abbonamenti e pubblicità con lo sciacallaggio. La serie è perfino monotona di sospetti e accuse di parte – che si avvertono di parte. Con una fila interminabile di accusatori, e come contraltare solo il figlio, che è fuori dall’azienda-comunità da un quindicennio. Non i continuatori. Non gli specialisti. Nemmeno Letizia Moratti, che pure fa audience.
Opera dell’ideatore e produttore Gianluca Neri? Della regista, che vanta “immagini tratte da 51 archivi diversi”, ma tutti monotoni?, “180 ore di interviste” e “venticinque testimonianze”? Sicuramente della programmazione italiana della rete americana, che Eleonora “Tinny” Andreatta presiede. Basata sulle accuse di gente condannata per ricatto e estorsione, per primo Delogu padre – padre della vedette tv. “Luci e tenebre di San Patrignano” è il sottotitolo, ma è una formula: non ci sono che delitti, ma non quelli acclarati in giustizia – il titolo originale è schietto, “The Sins of the Saviour”, i peccati del salvatore.
Il processo a Muccioli, uno dei fondatori di San Patrignano, un’impresa agricola che si fece una delle prime comunità per tossicodipendenti, nel 1978, da lui gestita fino alla morte, nel 1995. fu voluto dai giudici di Bologna perché Muccioli non era comunista, e non era di sacrestia. Un vero processo cattocomunista.  Uno sciacallaggio: lanciata con una pubblicità milionaria, una serie cinica – “luci e tenebre” si direbbe di Netflix Italia, di un cinismo che lascia a bocca aperta. Hanno campo libero profittatori e bugiardoni, con nomi che Muccioli ha reso anche altisonanti, come il Delogu.
Muccioli, l’animatore di San Patrignano, dava fastidio a “Bologna”, al cattocomunismo che governava la città. Partiva il “terzo settore”, l’affidamento ai privati di funzioni che il sistema pubblico non riusciva a gestire, e si voleva che i lauti fondi governativi restassero in parrocchia. Muccioli fu per questo processato due volte, nel 1983 e nel 1984. Assolto in Cassazione – la seconda volta perché i Procuratori del cardinale a Bologna nella foga avevano sbagliato imputazione. Nel processo secondo il maggiore accusatore è stato Delogu padre, che doveva tutto a Muccioli ma era stato convinto a ricattarlo – per questo fu condannato, i suoi protettori non poterono venire allo scoperto.
Il cinismo della serie è solo di cassetta, o c’è ancora un cattocomunismo forte e all’opera? Un debutto si direbbe  terrificante di Andreatta a capo della programmazione Netflix in Italia. Non sentire Letizia Moratti, che pure è un personaggio, anzi uno che avrebbe fortemente drammatizzato la serie, non è un errore di regia, è deliberato.
Cosima Spender, SanPa, Netflix streaming

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