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mercoledì 2 marzo 2022

La guerra dei meme

Sarà questa dell’Ucraina un’altra guerra che “non ha avuto luogo”, come il sociologo francese Baudrillard disse famosamente quella del Golfo? Come quella di Putin alla Georgia nel 2008? Una guerra “non ha luogo” quando è fra schieramenti così sproporzionati che non si può dire guerra. È possibile, dopo il non intervento annunciato dagli Stati Uniti e dalla Nato.
È sicuramente una “guerra dei meme”. Quella lanciata da Zelensky contro la Russia due anni fa. Ora rafforzata – di propria iniziativa? - da Anonymous e altri hacker. Che fornisce molti materiali ai social, praticamente li ingombra: i bambini, gli espatriati, le code in fuga, le distruzioni naturalmente (ma non molte), i “sessanta km. di carri russi”, tutti in fila indiana, i tredici eroi dell’isola dei Serpenti, tutti ben vivi, benché prigionieri, il caccia russo abbattuto da un cecchino che è un videogioco, le ragazze volontarie - una, naturalmente bionda, ha un complicato chignon da alloggiare sotto l’elmetto. Immagini e testi per lo più a scomparsa, non certificabili, che operano come i vecchi reparti d’assalto: il fatto non conta, s’impone il ritmo, senza respiro.

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