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domenica 13 novembre 2022

Le ong nella tratta dei migranti

“A bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque intenazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento, e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tute le loro esigenze di accoglienza”. Il ministro dell’Interno, e anche la presidente Meloni, spiegano così il traffico di migranti. Ma allora le ong non sono parte del traffico stesso? Non sono perseguibili penalmente?

C’è molto di bizzarro nella posizione italiana, di destra o di sinistra non importa, sul traffico di migranti dall’Africa. Ma anche dalla Turchia, che, altra bizzarria, sempre si dimentica: sulla costa jonica calabrese sbarcano giornalmente centinaia di migranti proveniente dalla Turchia, che pure l’Europa paga, un miliardo l’anno, perché vigili contro il traffico di clandestini. Perché non perseguire penalmente le ong, se sono parte del traffico? Perché nessuna Procura apre un’indagine? Perché il governo non le denuncia? Perché mancano le prove? Non c’è una foto dei trasbordi? Non c’è una testimonianza? Sentiamo tanti sos accorati, registrati dalle forze italiane di pattugliamento, aeree e navali, non c’è nessun segnale di intesa fra le ong e i trafficanti?

In mancanza di una denuncia, lo Stato italiano, di destra come già di sinistra, è di fatto colluso. Doppiamente. Dicendo no a questa o quella nave ong, una tra le dozzine, fa solo il gioco del traffico di migranti: aumenta il sostengo delle anime candide, e i loro contributi, alle casse delle ong.

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