Cerca nel blog

domenica 14 gennaio 2024

Ombre - 702

“Il comparativista Rodolfo Sacco diceva: «In Italia il professore di diritto non ha ancora abdicato». Vale anche oggi. In Italia i giuristi, come i magistrati,  continuano a decidere quello che si può fare e quello che non si può fare, ben oltre i limiti posti dalle leggi scritte”, Luca Enriques, professore di diritto Commerciale a Oxford, a Bricco sul “Sole 24 Ore”. È  l’ancien régime, quando i parlamenti erano tribunali, di nobili e chierici. Un Medio Evo, nell’accelerazione successiva del tempo.
 
La Cina l’“Economist” incorona regina del mercato mondiale dell’auto, prima esportatrice di elettriche. In una simulazione di qualche decennio fa, all’avvio della globalizzazione, si era ipotizzata una Cina bloccata, letteralmente ferma, su strade e autostrade, da un miliardo e trecento milioni di automobili, invece delle biciclette. Che messe in fila, a due metri di distanza, minima, l’una dall’altra, facevano qualcosa come nove miliardi di km. di strade.
Ma Hegel aveva ragione, la storia va come diceva lui, da Oriente verso Occidente.
 
Si fa grande caso della lite in Sardegna fra due candidati della destra in concorrenza al voto regionale fra un mese. Mentre la vera novità – possibile, probabile - sarà che i due della destra avranno ognuno più voti dei due della sinistra. In base al voto delle politiche 2022 non sarebbe possibile: la sinistra, tra Pd e 5 Stelle, era poco sotto il 50 per cento.  Ora, dopo 15 mesi, sì: non è cambiato nulla?
 
Lunga anamnesi di Belpoliti su “la Repubblica” del saluto romano per i morti assassinati del Msi nella sezione Acca Larentia 45 anni fa. Senza ricordare che gli assassini sono rimasti impuniti – nemmeno veramente ricercati. O, in tema di reducismo, ricordare manifestazioni col pugno chiuso. Sembra  insensato, e lo è – l’antifascismo si vuole serio, altrimenti che opporsi a fare?
 
Si scopre da una votazione in Senato che Pier Ferdinando Casini fa parte del Pd. Casini, lo stesso che era vice e socio di Berlusconi? È proprio vero che la Dc non muore mai, dentro e fuori di ogni partito – manca solo Meloni (ma manca?).
 
Attal non è un cavallo, ma è più che senatore: è primo ministro di Francia, e candidato in petto a presidente della Repubblica. In Italia non sarebbe possibile – i presidenti, del governo e della Repubblica, li fa il Parlamento: è un bene o un male? Si prenda la Francia (su cui l’Italia unita si è uniformata, purtroppo – le copie vengono sempre male) di Macron, le terribili divisioni che ha vissuto e vive, il terrorismo islamico, i gilets jaunes, il razzismo, gli immigrati….: l’Italia sarebbe scomparsa, altro che Acca Larentia e abuso d’ufficio. Le istituzioni contano.
 
La novità politica del nuovo governo di Macron è ancora più curiosa. Attal primo ministro si è scelto il suo ex sposo a ministro degli Esteri. Frizzi, lazzi, ma il fatto è che Attal e l’ex sposo sono stati scelti perché macroniani di destra. Per pescare voti a destra alle Europee, assottigliando il previsto plebiscito lepenista (nazionalista, razzista). Due gay alla guida della destra-destra di governo, di che destabilizzare il militantismo dei “diritti”.
 
Chiara Ferragni suscita un po’ d’indignazione nel “Corriere della sera” di mercoledì. Ma lo stesso giornale lo stesso giorno la propone come una delle punte di diamante della sua Academy Business School, come tanti altri imprenditori di successo.
 
Se la prendono tutti con Ferragni, che sicuramente non è in malafede – non è corrotta, non è ladra. È, come ognuno online, sovrana, nel senso che dice e fa quello che le va e nessuno le dice nulla, né le Entrate, né il Parlamento, né le Autorità di controllo del mercato. Se non era per la denuncia del Codacons, non cestinata dall’Autorità Antitrust, staremmo ancora a congratularci con la diva di Sanremo.
 
Il Pd più di ogni altro partito sa, e da più tempo, almeno una quarantina danni, dal tentativo di riforma di Craxi, che il reato di abuso d’ufficio è soltanto dannoso. Si capisce il no alla sua abolizione di Conte, è avvocato ma non ha mai amministrato niente. Ma del partito degli assessori, (ex) democristiani e (ex) comunisti?
Si fa questa opposizione per non farne un’altra?
 
“Si difende”, per modo di dire, il presidente aggiunto della Corte dei conti Miele, di avere scritto sull’allora twitter sette-otto anni fa una serie di insulti contro Renzi, che non ne appoggiava la candidatura a presidente  della Corte: “Lasciavo spesso l’iPad in giro, senza password per farlo usare anche ai collaboratori”.
Bell’ambientino: se non è il presidente aggiunto sono i suoi collaboratori – che per di più si celano sotto gli alias del presidente aggiunto. Nel giudiziario il più pulito ha la rogna.
 
Muore suicida in carcere in Ancona un giovane venticinquenne. Gli “mancavano da scontare otto mesi. All’inizio aveva goduto di un regime alternativo: lavorava in una pizzeria con l’obbligo di fare rientro a casa entro un certo orario. Ma aveva violato di un’ora il rientro e per questo il giudice lo aveva mandato in carcere”.


Spregevole Rai 3. Che fa di tutto per nominare Meloni in una inchiesta di mafia. Per essere figlia di un padre che l’ha abbandonata appena nata. Finito trafficante di droga in Spagna. Senza mai dire che il padre si voleva comunista, e aveva abbandonato la famiglia per fare la rivoluzione. Poi dice che uno non vorrebbe pagare i (pochi) euro dell’abbonamento - non sentirsi complici.

È giornalismo? Di sinistra? Uno sporco giornalismo scandalistico.  

Nessun commento: