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giovedì 18 gennaio 2024

Macron insegue Le Pen

Con Gabriel Attal premier, ex socialista securitario, Gérald Darmanin all’Interno e Stéphane Séjourné agli Esteri, due ex Républicains (gollisti) intransigenti, già collaboratori di Sarkozy, e il recupero di Rachida Dati, che milita tuttora nel partito di Sarkozy, Macron ha varato un governo che guarda a destra. Con l’obiettivo di fermare l’ascesa del Rassemblement National, l’ex Front National, sempre impersonato da Marine Le Pen, anti-migranti e anti-green. Lo spauracchio del voto europeo.
Il Rassemblement National cresce da mesi in tutti i sondaggi. I problemi creati dall’immigrazione incontrollata, e dalla “transizione verde” radicale decisa da Bruxelles, ne hanno allargato la paleta di riferimento. Tanto più che la sua leader, Marine Le Pen, parla da qualche tempo un linguaggio più politico, possibilista - forse sull’esempio di Giorgia Meloni.
La decisione di Macron è maturata dopo la vittoria alle elezioni in Olanda del partito euroscettico alleato del Rassemblement National. Quando sulla stampa sono apparsi apprezzamenti imprenditoriali verso Le Pen. Cauti, ma in contrasto col “patto repubblicano” che aveva finora isolato il lepenismo. Lo stesso Macron alla vigilia di Natale, per far passare in Parlamento una legge più restrittiva in materia di immigrazione, aveva fatto ricorso al Rassemblement National.

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