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La guerra dei tre vincitori
La Guerra dei Dodici Giorni, che tutti
hanno vinto, sarà stata spettacolare per due motivi. I capintesta militari e
nucleari iraniani assassinati uno per uno nelle loro abitazioni, si presume
iperprotette. E un Paese, lo stesso che
predica le guerra a mezzo mondo, da mezzo secolo, quasi, e non ha contraerea,
nemmeno un vecchio sam sovietico. Fra contendenti che si rifanno a Dio,
spettacolare qui è l’assenza di Dio.
L’America invece è intervenuta nella
sua passione dominante, il bombardamento aereo. La guerra aerea gli Stati Uniti
preferiscono, perché è molto costosa, e quindi sono imbattibili. Ma come
bombardieri. Gli americani non sono cacciatori, sono navigatori. E quindi
niente sport in aria a chi è più abile, solo pesanti bombardieri che vanno al bersaglio,
quando non c’è caccia nemica, né contraerea.
Si capisce così che abbiano vinto tutti. Trump
ha riportato a casa i costosi bombardieri, Khamenei è sopravvissuto, Netanyahu ha fatto fuori un buon numero d’iraniani, a tiro
singolo, che è il suo sport preferito.
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