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La notte brava di Trump - le macerie
Da qualsiasi punto lo si rigiri, il beau geste notturno di Trump,
coi suoi squadroni volanti invisibili, produce solo rovine.
Ha isolato gli Stati Uniti – più scombussolati i fedelissimi europei.
Non blocca il programma nucleare iraniano.
Impedisce qualsiasi trattativa per limitarlo.
Ha reso immortale il regime degli ayatollah.
Lo radicalizza, se mai ce ne fosse bisogno.
Ha piantato l’antiamericanismo negli iraniani, in patria e all’estero.
Terrorizza ogni potentato arabo, per quanto suddito fedele, dalla
minuscola Giordania all’Egitto e agli sceiccati padronali della penisola.
Allontana ogni dialogo con Putin, che sovrasterà Zelensky con molta più
forza che in passato.
Voleva giocare Putin e la Russia contro Xi e la Cina, li ha messi d’obbligo
insieme.
Rimette in gioco il gigante cinese, che per quanto malandato potrebbe riprendere
la rapida ascesa della via della Seta interrotta sei anni fa dal covid.
Ha isolato gli Stati Uniti, nonché nel vasto ex Terzo mondo, America
Latina in primis, nella stessa Europa, sola e confusa di fronte alla Russia
e alla Cina.
Ha isolato gli Stati Uniti per legarli a Netanyahu, un avventuriero - non
ha saputo-voluto prevenire la guerra di Hamas di cui lui tutto sa (ne ha ucciso
i capi uno per uno, vice compresi, e i capi e vice-capi di Hezbollah e Pasdaran),
e la allarga e intensifica oltre ogni ragionevole risposta, compreso il tiro alle
folle in coda per la fame.
Mettendo in crisi - negli Stati Uniti e altrove, anche in Israele - il sionismo
più avveduto, già perplesso su Netanyahu e la sua guerra di annientamento.
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