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Trema la dirigenza dell’Economia
Trema la dirigenza dell’Economia? Dovrebbe. È tutta espressa dal governo
in carica, e quindi protetta, ma con i tempi dell’inchiesta giudiziaria aperta
a Milano la vicenda Mps-Mediobanca-Generali è possibile che non si concluda con
l’attuale maggioranza di governo, mentre è più che probabile che al ministero comunque non
ci sia Giorgetti.
Anche la questione del golden power contro Unicredit potrebbe finire
in giudizio. Ma sull’assalto a Mediobanca-Generali c’è più che un sospetto. Il
Mef alle 18.15 del 13 novembre fa un comunicato per dire avviato l’accelerated
bookbuilding di una quota del 7 per cento di Mps. Alle 20.30 ne pubblica un
secondo per dire che, “dopo il vaglio di centinaia di richieste”, di Mps ha collocato
ben il 15 per cento, “pari a oltre il doppio dell’ammontare iniziale offerto” –
e con un premio del 5 per cento.
Tutti sanno che l’ABB era un “gioco dei compari”, il “premio” compreso: Bpm
5 per cento, Caltagirone 3,5, Delfin 3,5, Anima, cioè sempre Bpm, 3. Operato da Banca Akros, cioè dallo stesso Bpm. Un
comparaggio che non sarà facile alla Procura di Milano di sostenere in
giudizio, ma alla dirigenza del Mef procurerà molti fastidi, in tribunale e in
carriera.
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