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giovedì 12 giugno 2025

Se la Russia guarda all’Europa

La Ue è alla 17ma o 18ma sanzione contro Mosca. E si riarma con ben due programmi miliardari, Rearm e Safe, sempre contro la Russia. Ma la cosa non sembra essere presa sul serio a Mosca. Non dai russi che ovviamente si sentono e pensano europeo. Non dal regime, questo è il punto. Dai vari istituti di politica estera, tutti più o meno al governo.
Non molto tempo fa il ministro degli Ester Lavrov ricordava nostalgico sul sito del ministero “i vertici due volte l’anno, cosa che la Ue non ha mai fatto con nessun altro Paese”. In contemporanea il teorico sovranista Vladimir Surkov lamentata sul settimanale francese “L’Express”:  “La Russia da anni si dice pronta a parlare con l’Europa, l’Europa avrebbe potuto rispondere e aprire un dialogo, ma non l’ha fatto”. Perfino Putin ultimamente apriva una finestra, con “ottimismo e speranza” – ma distinguendo fra Ue e Stati: “Prima o poi ci muoveremo al ripristino di relazioni costruttive con gli Stati europei”.
Putin e i suoi parlano come se, finita la guerra in Ucraina, le cose torneranno al loro corso abituale. “naturale”.
Non mancano le ipotesi di un interesse comune. Di fronte alla sfida cinese, e in genere del Sud del mondo. Un mondo s’immagina triangolare, Usa-Cina-Europa, con dentro (in Europa) la Russia. E perfino una sorta di Occidente nordico, per fronteggiare la sfida del Sud del mondo.

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