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Se la Russia guarda all’Europa
La Ue è alla 17ma o 18ma sanzione contro
Mosca. E si riarma con ben due programmi miliardari, Rearm e Safe, sempre
contro la Russia. Ma la cosa non sembra essere presa sul serio a Mosca. Non dai
russi che ovviamente si sentono e pensano europeo. Non dal regime, questo è il
punto. Dai vari istituti di politica estera, tutti più o meno al governo.
Non molto tempo fa il ministro degli
Ester Lavrov ricordava nostalgico sul sito del ministero “i vertici due volte l’anno,
cosa che la Ue non ha mai fatto con nessun altro Paese”. In contemporanea il teorico
sovranista Vladimir Surkov lamentata sul settimanale francese “L’Express”: “La Russia da anni si dice pronta a parlare
con l’Europa, l’Europa avrebbe potuto rispondere e aprire un dialogo, ma non l’ha
fatto”. Perfino Putin ultimamente apriva una finestra, con “ottimismo e
speranza” – ma distinguendo fra Ue e Stati: “Prima o poi ci muoveremo al ripristino
di relazioni costruttive con gli Stati europei”.
Putin e i suoi parlano come se, finita
la guerra in Ucraina, le cose torneranno al loro corso abituale. “naturale”.
Non mancano le ipotesi di un interesse
comune. Di fronte alla sfida cinese, e in genere del Sud del mondo. Un mondo s’immagina
triangolare, Usa-Cina-Europa, con dentro (in Europa) la Russia. E perfino una
sorta di Occidente nordico, per fronteggiare la sfida del Sud del mondo.
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