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martedì 10 giugno 2025

Tragedie d’Italia

“Il racconto di quattro delitti italiani” è il sottotitolo. Il fattaccio più noto è “Il triangolo maledetto. Il delitto Casati”.Ma non mancano gli orrori in “Amore fino alla morte, Il boia di Albenga”, “Intrigo perverso. Il delitto del nano”, “L’atroce vendetta. Il delitto del Canaro” . Quattro fatti di cronaca raccontati nei risvolti noti e messi in prospettiva.
Una forma nuova di cronaca nera? Di più – anche molto di più, giacché è il libro più stampato di Cerami (e quello, forse, che ha avuto più editori nel secondo Novecento, se lo rubano). Racconti pubblicati su “Messaggero” dapprima, poi nella serie-regalo estiva dello stesso quotidiano, “I gialli di Roma”, a ottobre del 1991 (la riedizione migliore di tutti, con articoli e interviste che mettono in quadro le messe in quadro di Cerami), e successivamente in edizione Einaudi, 1997, e Oscar, 2006, prima di questa.
Si ripubblica con una nuova prefazione, di Sandro Veronesi. E con quella originale di Cerami, che spiega la sua romanità, con una infanzia poi segnata da Pasolini maestro di scuola. Veronesi apre con un episodio del genere dei racconti, per “l’attrazione inconscia del male”: una giornata in allegria, sulla barca di una coppia giovane e felice, che un  settimana dopo finiva in tragedia: “Al sorgere della mattina, prima di spararsi in fronte lei uccide il marito che ancora dormiva”.
Un occhio romano, disincantato, su vicende truculente ma pur “romane”, mediocri, con risvolti grotteschi, e perfino ridicoli. Per l’attrazione sempre distruttiva a autodistruttiva del male, ma cui si obbedisce inconsapevoli, per una sorta di istinto belluino. Senza molta compassione, più con la cattiveria dell’autore di “Un borghese piccolo piccolo”.
Vincenzo Cerami, Fattacci, Garzanti, pp. 252 € 14

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