skip to main |
skip to sidebar
Tragedie d’Italia
“Il
racconto di quattro delitti italiani” è il sottotitolo. Il fattaccio più noto è
“Il triangolo maledetto. Il delitto Casati”.Ma non mancano gli orrori in “Amore
fino alla morte, Il boia di Albenga”, “Intrigo perverso. Il delitto del nano”,
“L’atroce vendetta. Il delitto del Canaro” . Quattro fatti di cronaca
raccontati nei risvolti noti e messi in prospettiva.
Una
forma nuova di cronaca nera? Di più – anche molto di più, giacché è il libro
più stampato di Cerami (e quello, forse, che ha avuto più editori nel secondo
Novecento, se lo rubano). Racconti pubblicati su “Messaggero” dapprima, poi nella
serie-regalo estiva dello stesso quotidiano, “I gialli di Roma”, a ottobre del
1991 (la riedizione migliore di tutti, con articoli e interviste che mettono in quadro le messe in quadro di Cerami), e successivamente in edizione Einaudi, 1997, e Oscar, 2006, prima di questa.
Si
ripubblica con una nuova prefazione, di Sandro Veronesi. E con quella originale di Cerami, che spiega la sua romanità, con una infanzia poi segnata da Pasolini maestro di scuola. Veronesi apre con un episodio del genere dei racconti, per “l’attrazione inconscia
del male”: una giornata in allegria, sulla barca di una coppia giovane e felice, che
un settimana dopo finiva in tragedia: “Al
sorgere della mattina, prima di spararsi in fronte lei uccide il marito che
ancora dormiva”.
Un occhio romano, disincantato, su vicende truculente ma
pur “romane”, mediocri, con risvolti grotteschi, e perfino ridicoli. Per l’attrazione sempre distruttiva a autodistruttiva del male, ma cui si obbedisce inconsapevoli, per una sorta di
istinto belluino. Senza molta compassione, più con la cattiveria
dell’autore di “Un borghese piccolo piccolo”.
Vincenzo
Cerami, Fattacci, Garzanti, pp. 252
€ 14
Nessun commento:
Posta un commento