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domenica 12 ottobre 2008

L'Europa inetta - fatto grave

Ci voleva poco per chiudere la crisi e rilanciare la finanza e il credito, se non l’intera economia mondiale: bastava che l’Europa si mettesse d’accordo, e d’accordo decidesse quello che ciascun paese nel suo piccolo e micragnoso mercato interno aveva disposto, sempre con la gioia maligna di vedere qualcun altro in condizioni peggiori, il vecchio mercantilismo. Dov’era la Bce, ci si chiederà appena fuori dal crack, dove l’ambizioso esecutivo di Bruxelles, che si picca a ogni puntura di zanzara di fare l’agenda politica italiana, dove il vertice europeo?
La Merkel ha rifiutato dieci giorni fa di fare quello che l’Europa fa finalmente oggi, di lanciare un impegno comune a stabilizzare le banche. Forse perché l’aveva proposto Berlusconi, o per chissà quale altro pregiudizio. Ha resistito, la Merkel, anche alle pressioni britanniche. E dopo che Gordon Brown ha agito unilateralmente, e il mercato ha risposto con successo, ecco che tutti insieme, Merkel compresa, vanno in gregge a Parigi a prendere analogo impegno. Forse troppo tardi. Dopo comunque aver bruciato qualche migliaio di miliardi, e rischiato il panico, che è la vera sostanza dei crack, s’impadronisse dei mercati.
Brown ha fatto da solo, dopo aver sollecitato Sarkozy per conto dell’Ue, e direttamente la Merkel. Giganteggiando, lui che era in piena crisi di credibilità, tra tutti i giganti europei. Può darsi che sia una questione di nanaggine politica. Berlusconi è perfino simpatico, sembra un giapponese perduto in Birmania, quando si agita tra i suoi tanti “amici” europei, per rimestare le chiacchiere. Ma l’assenza dell’Europa non è una curiosità o un pettegolezzo, è un fatto politico fondamentale. Anche quando domani la crisi delle banche e delle Borse si sarà finalmente esaurita.
Non comunque in Europa: il futuro per le banche europee sarà di nuovo difficile. L'entrata dei goveni nelk capitale delle banche, seppure senza diritto di voto, ristabilirà, né più né meno, l'influenza politica sulle banche stesse che hanno rimpicciolito e marginalizzato l'Europa negli ultimi trent'anni, l'Italia più di tutti. La ricetta di Brown risponde alla logica laburista, in un paese dove peraltro il potere non soffoca la società. In Italia, Germania e Francia sarà molto diverso, e molto peggio.

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