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martedì 5 aprile 2011

Tutto il potere alle Fondazioni

Tutte le fibrillazioni sottostanti (Generali, Mediobanca, Intesa, Unicredit, “Corriere della sera”, Ntv) si ricompongono attorno alle Fondazioni ex bancarie. Sono, e di più sono chiamati ad esserlo, i Palenzona, i Guzzetti, i Biase gli arbitri dei maggiori gruppi bancari e assicurativi. Di Intesa dopo l’aumento di capitale, di Unicredit con Fondiaria-Sai, di Generali e Mediobanca dopo la cacciata che si sta tentando dei francesi, e della Ntv di Montezemolo e Della Valle, il treno privato. Con una presa rinsaldata sul “Corriere della sera” e i suoi periodici.
La Fondazioni si propongono senza più mascherature, nel vuoto accentuato in questa fase della iniziativa politica, quale strumento di potere per eccellenza. E confessionale, benché sia stato creato da Giuliano Amato. Sancito in tale posizioni dalla Corte Costituzionale, nella persona di Gustavo Zagrebelsky. Che anche personalmente identifica la commistione di laico e confessionale, monocratico e partecipativo, assolutista e benevolo, di cui il nuovo potere si sostanzia.
Frantumato da Milano (Bossi, Berlusconi, la Procura), il potere bianco si è ricostituito, più ramificato e solido di prima, attorno al Quarto Settore e alle Fondazioni. Una modernizzazione totale - era prima politico e legato al settore pubblico dell’economia, Enti, appalti. E in linea coi tempi, che il potere vogliono diffuso.

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