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domenica 6 gennaio 2013

I Borgia a sorpresa di Dumas

Un romanzo storico deve avere personaggi eroici. Lui, lei devono essere imperatori, condottieri, sante, regine, papi, celebrità da “Novella 2000”. Dumas esordisce con Ermolao Barbaro, Angelo Poliziano e Pico della Mirandola, che riunisce a Careggi l’8 aprile 1492 al capezzale di Lorenzo il Magnifico. È storico? No, ma lo è. Ai tre letterati aggiunge, cappellano per l’estrema unzione, il Savonarola. Un altro strappo alla storia, ma anche qui con una verità a sorpresa: il monaco riformatore – “la riforma di Savonarola, più rispettosa di quella di Lutero, la precedeva di venticinque anni circa”.
I Borgia sono oggetto interminabile di curiosità letteraria. Nel solo 2012 sono state prodotte due serie tv, qualche film, e un numero non calcolabile di romanzi, drammi, storiacce. Questi di Dumas sono una novità, finora trascurati: si direbbero i migliori, vissuti attraverso le donne – non tutti leggenda nera: Lucrezia, il Valentino, Giovanni, il papa, Roma. I papi all’epoca erano prolifici: “Innocenzo VIII era chiamato il padre del popolo perché lo aveva accresciuto di otto figli, e altrettante figlie”. Roma è una città dove “nessuno lavora, vi si è cardinali o ladri”. Dumas sempre riserva sorprese.
Alexandre Dumas, I Borgia, Newton Compton, pp. 190 € 4,90

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