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lunedì 8 aprile 2013

La corruzione è per legge

La corruzione è un fatto di leggi, colpire la corruzione Non di leggi speciali contro la corruzione, che sempre hanno alimentato la corruzione stessa, ma di leggi ben fatte – lineari, semplici. Ed applicate.
Il caso Cahuzac, del ministro socialista francese anti-corruzione che era un evasore fiscale coi milioni in Svizzera, non è una stranezza. Anche nell’eventualità che sia la Svizzera stessa ad alimentare lo scandalo. Denunciando conti più o meno anonimi dell’ex ministro nelle sue banche per dirsi essa stesa contraria all’evasione fiscale. E per indebolire la stretta contro i paradisi fiscali, la lotta anti-corruzione. La Svizzera è ininfluente – se non che, la gestione del risparmio essendo un’attività lucrosa, gli ottimi banchieri svizzeri non vogliono privarsene (la Svizzera spesso denuncia conti anonimi di cittadini esteri, di lestofanti di cui poi le banche si terranno i fondi in disponibilità per dieci-vent’anni, finché durerà il procedimento penale in patria, e alla fine talvolta se li incamerano – Gelli lo fecero perfino arrestare, e poi evadere).
Non conta molto neppure la mentalità: essere francesi, o italiani, o sudamericani. Fra i maggiori evasori con i conti in “Svizzera” ci sono i tedeschi. Mentre non ci sono gli spagnoli, non in grande misura. Insieme con gli inglesi e gli americani. La ragione è che inglesi, americani e spagnoli pagano tasse, sul reddito e sul valore aggiunto, congrue. Lo stesso accadeva agli scandinavi al tempo dei regimi socialdemocratici con tasse “all’italiana”, del 50 e più per cento del reddito: in cambio avevano servizi reali, le loro tasse erano un investimento.
Chi vuole la questione fiscale (l’evasione fiscale e la corruzione sono legate) un fatto di leggi severe e apparati repressivi è un bugiardo e un mentitore. Un corrotto. Una buona legge sugli appalti – non è difficile, la Svizzera ne ha una, la Gran Bretagna pure – eliminerebbe tre quarti della corruzione, forse i quattro quinti, meglio comunque (più stabilmente, più produttivamente) di una “manovra”.

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