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martedì 17 dicembre 2013

La regina di Saba sposa la massoneria - gelida

Un tentativo di riscrivere Nerval. Dopo la pubblicazione in volume del “Viaggio in Oriente”, Nerval diede al quotidiano “Le Pays” da pubblicare a fogliettone il penultimo capitolo della raccolta, la “Storia della regina del mattino e di Solimano il principe dei geni”. Solimano essendo il Salomone della Bibbia. La storia è messa in cornice alla maniera del “Decamerone”. In un caffè di tutti uomini, un po’ oppiati, che fanno corona al cantastorie. Il quale scandisce il suo racconto in mezzore invece che in giornate. Ma seriamente.
Il racconto Nerval sottotitolava “Una leggenda in un caffè”, in una delle “Notti del Ramadan”. Giovanni Mariotti la riedita al femminile, nel presupposto che Nerval ne sarebbe stato infine felice – Balkis, la regina di Saba, era lei la prima delle “Figlie del fuoco”, opina. La restaura anzi. Anche se con modestia: “Cambiare titolo e eliminare le bavures, le sbavature che pendevano dagli orli, è stata un’operazione troppo semplice perché si possa parlare di restauro”.
Ma c’è poco da fare: il racconto resta tutto biblico, nomi, fatti, significati, in chiave massonica. Protagonista Adoniram, cioè Hiram, l’Architetto, rafforzato con Adoni, che costruisce il Tempio, per i begli occhi della regina di Saba. Una lettura di rara noia, senza colpa di Mariotti. La rivolta contro Dio di tanto Nerval è snervata in un’oleografia biblico-esoterica forse dottrinaria ma di nessun lievito.
Il racconto è dell’Architetto e non della regina, non dispiaccia a Mariotti. Intorno a un vuoto che è il cristianesimo. La storia d’amore è posticcia. È vero che Balkys-regina di Saba, o del Mattino, è viva: è sorprendentemente moderna e anzi contemporanea, una grande attrice in un grande film americano, ma anch’essa annega nella teosofia. E poi porta male: muoiono tutti, o tradiscono.
Il viaggio in Oriente usava alla “culla della cristianità”, da sempre e fino poi a Flaubert. Nerval invece evitò Gerusalemme. Qui attinge alla Bibbia in abbondanza e correttamente, ma come materiale pronto. Senza spirito, senza vita. Se non come  storia antibiblica – ma più anticristiana, in parallelo con  l’altro romanzo del “Viaggio”, la “Storia del Califfo Hakem”, sul vuoto dell’islam.
Gérard de Nerval, La regina di Saba, Adelphi, pp. 200 € 14

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