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giovedì 23 ottobre 2014

Aggiotaggio europeo

Un piano finanziario non ancora ricevuto e una lettera critica dello stesso ancora non spedita hanno oscurato per una settimana il mercato del debito pubblico italiano. Similmente per le banche. Le banche hanno concluso gli stress test, quindi materia all’indiscrezione c’è. Ma ugualmente l’indiscrezione è proibita, come nel primo caso. È un vizio in cui hanno eccelso i banchieri centrali tedeschi, alla Bundesbank e alla Bce, e il ministro tedesco del Tesoro, contro l’Italia negli anni 2011-2013, contro ogni dovere di riservatezza, ma questo non è una liberatoria. L’indiscrezione configura un reato, l’aggiotaggio, di diritto interno in molti paesi e di dritto privato internazionale: la manovra artificiosa dei mercati finanziari.
In Europa, e nei media italiani, il reato passa inosservato, ma c’è. Dei media si può solo rilevare l’inadeguatezza. Dell’Europa, bisogna rimarcare che da tempo non è più una Unione e neppure un’alleanza, ma il focolaio di ostilità intestine quale è sempre stata prima del progetto europeo. La lettera infine arrivata a Roma contiene un ultimatum. Nientedimeno, come usava tra i nemici, quando ancora vigeva il diritto internazionale.
Oggi che la lettera di Katainen è stata resa pubblica, è vaga. Necessariamente poiché Katainen non conosce i dati su cui basa le sue riserve. Ma per la sua stessa vaghezza è più minacciosa. Con l’ultimatum di 24 ore.

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